Bioeconomia, a Catania opportunità per le imprese - QdS

Bioeconomia, a Catania opportunità per le imprese

redazione

Bioeconomia, a Catania opportunità per le imprese

martedì 21 Gennaio 2020

Oggi a Villa Citelli la seconda tappa del roadshow nazionale organizzato da Assobiotec, Intesa Sanpaolo e Cluster Spring. Obiettivo dell’incontro è raccogliere e selezionare i progetti più interessanti nell’ambito della circular bioeconomy

CATANIA – Arriva nella città dell’elefante il roadshow di BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative l’evento organizzato da Assobiotec, Intesa Sanpaolo Innovation Center e dal Cluster Spring, che da 13 anni permette alle imprese innovative biotecnologiche e ai progetti di impresa, alla ricerca di nuovi fondi, di incontrare investitori provenienti da tutto il mondo.

Oggi la città siciliana (a Villa Citelli, in via Tomaselli 31) ospiterà, a partire dalle ore 8:30, la seconda tappa del roadshow nazionale che, dopo Napoli, toccherà nelle prossime settimane anche Bari, Roma Padova e Trento. L’obiettivo è unico: diffondere una maggiore conoscenza sul tema della bioeconomia circolare e raccogliere e selezionare i progetti più interessanti ambito Circular bioeconomy e Scienze della vita da portare all’Investment Forum di Milano il prossimo mese di Aprile. è qui infatti che i progetti più convincenti avranno l’opportunità di presentarsi ad una platea di investitori finanziari e corporate di tutto il mondo.

“Ospitare a Catania questo importante appuntamento, che mette a confronto mondo della ricerca, Università, finanza e impresa su temi strategici come la bioeconomia e l’economia circolare, è un’opportunità di grande rilevanza per promuovere un modello di sviluppo di qualità che valorizza le risorse del territorio. – commenta Antonello Biriaco presidente di Confindustria Catania – In uno scenario in cui le trasformazioni tecnologiche sono sempre più rapide, cresce la consapevolezza che sostenibilità e innovazione siano due leve fondamentali per generare investimenti capaci di produrre oltre che valore economico anche impatto sociale. Accanto ai tanti vincoli che nella nostra realtà scoraggiano l’impresa, esistono talenti, competenze e capacità imprenditoriali. Oggi scommettiamo su un progetto che crea le giuste connessioni tra start up innovative e investitori per accompagnare lo sviluppo verso nuovi orizzonti di crescita”.

Le biotecnologie sono uno strumento straordinario per dare risposte concrete a bisogni sempre più urgenti per la salute, la cura dell’ambiente, l’agricoltura, l’alimentazione, avendo già dimostrato di poter offrire un contributo concreto per vivere meglio e in modo più sostenibile – dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica -, ma sono anche un potenziale volano per l’economia e l’occupazione qualificata di un Paese industrializzato come l’Italia. Le idee e i progetti che nascono dalle tante startup biotech nazionali sono spesso molto interessanti, ma purtroppo il più delle volte rimangono studi e ricerche in ambito accademico, incapaci di trasformarsi in brevetti, prodotti o processi. Le cause sono diverse: certamente un fattore culturale, ma anche una scarsa capacità sia nell’area del trasferimento tecnologico che in quella immediatamente conseguente di attrarre investimenti nel nostro Paese. Come Assobiotec lavoriamo da 13 anni per far sì che sempre più idee innovative possano trovare uno sviluppo concreto e siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in questi anni grazie al BioInItaly che dal 2008 ad oggi ha permesso di raccogliere oltre 54 milioni di euro investiti in 24 differenti startup innovative in Italia, dando un’opportunità di lavoro qualificato ai nostri giovani ricercatori e imprenditori”.

Luca Pagetti, head of startup growth financing department at Intesa Sanpaolo innovation center aggiunge: “La bioeconomia raggiunge in Italia 2 milioni di occupati ed un valore della produzione di 328 miliardi di euro. L’Italia si posiziona fra i Paesi europei con la più alta percentuale di riciclo. L’adozione dell’economia circolare è quindi strategica per il Gruppo Intesa Sanpaolo e il Ce Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center rappresenta una risposta concreata per accompagnare la transizione delle imprese verso questo modello produttivo. Oltre a creare sviluppo e occupazione, consente infatti di evolvere verso tecnologie più avanzate e cogliere nuove opportunità per una crescita più responsabile. In questa direzione vanno sia il plafond fino a 5 miliardi di euro stanziato dalla Banca per per favorire le imprese che adottano il modello circolare sia la consolidata collaborazione con Assobiotec e BioInItaly, contest che ci ha visti selezionare in questi anni ben 260 startup biotech”.

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