Bonus lavoratori domestici, disponibile la domanda sul sito Inps - QdS

Bonus lavoratori domestici, disponibile la domanda sul sito Inps

redazione

Bonus lavoratori domestici, disponibile la domanda sul sito Inps

venerdì 29 Maggio 2020

Misura rivolta a colf e badanti con contratto regolare che non vivono con il datore di lavoro. L’indennità prevede cinquecento euro al mese per aprile e maggio: somma erogata in un'unica soluzione

di Dorotea Di Grazia

CATANIA – Pubblicata la procedura per richiedere il bonus per i lavoratori domestici. Il sito dell’Inps infatti ha reso disponibile, sul proprio sito, l’iter per richiedere il bonus rivolto ai lavoratori domestici non conviventi, con rapporti di lavoro che conteggiano almeno dieci ore settimanali di lavoro.

Questa misura è rivolta ai collaboratori domestici che vivono condizioni di difficoltà economica, provocata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.

La procedura prevede innanzitutto di effettuare l’autenticazione al servizio, dopodiché è necessario consultare i manuali che descrivono le indicazioni per compilare la richiesta in maniera corretta. L’indennità prevede 500 euro al mese per aprile e maggio e la somma è erogata in un’unica soluzione. La richiesta del contributo introdotto dal Decreto Rilancio è rivolta a lavoratori come baby sitter, colf e badanti.

Tra i requisiti richiesti, oltre al non convivere con il proprio datore di lavoro, vi è quello di essere titolare di almeno un contratto di lavoro domestico in essere al 23 febbraio 2020, correttamente registrato. Inoltre tutti i contratti attivi devono superare le dieci ore settimanali.

Il bonus non può essere richiesto da coloro che ricevono una pensione (per i percettori di assegno di invalidità invece è possibile richiederlo), da chi riceve altre indennità predisposte a seguito dell’emergenza sanitaria e dai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che però svolgono un altro tipo di lavoro.

Coloro che invece ricevono il reddito, o la pensione, di cittadinanza possono presentare domanda per ottenere il bonus rivolto ai lavoratori domestici. Quest’ultimo gli viene attribuito fino al raggiungimento dei 500 euro mensili, così da integrarli a quanto già si riceve con la pensione o il reddito di cittadinanza.

La domanda per ottenere l’indennità rivolta ai lavoratori domestici, deve essere inoltrata attraverso il sito dell’Inps, tramite il contact center o attraverso un patronato. Il lavoratore, che desidera presentare la domanda, dovrà inserire il suo codice iban e in questo modo l’Inps, una volta eseguiti i controlli del caso, accrediterà la cifra sul conto corrente del richiedente.

Un’altra alternativa, per ricevere l’importo, è quella di ottenere il pagamento mediante bonifico domiciliato, che prevede il ritiro della somma presso un ufficio postale.

Qualora il lavoratore non sia residente in Italia, nella domanda, dovrà riportare il proprio domicilio italiano. Dopo l’inoltro della domanda al richiedente verrà inviata una ricevuta, che riporterà un numero identificativo. Quest’ultimo sarà necessario per accedere alla sezione dell’Inps denominata “consultazione pratica e pagamenti”, in cui si potrà fare il download della ricevuta completa, che riporterà il numero di protocollo assegnato.

Il bonus rappresenta una boccata d’aria per i lavoratori domestici che, a causa dell’emergenza sanitaria, registrano un aumento dei licenziamenti. Infatti secondo il comunicato stampa di Assindatcolf, l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico: “Calano le assunzioni di colf e badanti: nel solo mese di aprile abbiamo assistito ad una vertiginosa flessione, il 50% in meno rispetto all’anno precedente. Accanto a questo continuiamo a rilevare un incremento dei licenziamenti del personale domestico, complessivamente il 30% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

“La somma di queste due variabili – prosegue il comunicato stampa – rischia di generare un effetto devastante per il comparto, già fanalino di coda per lavoro ‘nero’: a fronte di circa 860 mila lavoratori in regola, 1,2 milioni sarebbero, infatti, senza contratto”.

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