Canale di gronda, ipotesi appalto-lampo per accelerare sui lavori - QdS

Canale di gronda, ipotesi appalto-lampo per accelerare sui lavori

Desiree Miranda

Canale di gronda, ipotesi appalto-lampo per accelerare sui lavori

giovedì 20 Giugno 2019

Il commissario Croce: i primi di luglio si riunirà la Conferenza dei servizi per le autorizzazioni. Dal progetto esclusi i comuni pedemontani. Arcidiacono: “Senza di essi si perdono solo soldi”

CATANIA – Occorre ancora attendere, e i tempi burocratici non permettono di definire un termine certo, per la realizzazione del completamento del Collettore B, il cosiddetto Canale di gronda ovest, necessario per captare le notevoli portate pluviali della fascia pedemontana ovest che insiste sulla città.

Gli allagamenti della via Etnea e non solo potranno presto ripresentarsi alle prime piogge abbondanti perché il progetto, annunciato oltre due anni fa dall’allora sindaco Enzo Bianco, è ancora impantanato nell’iter burocratico. Ciò che manca è il progetto esecutivo, ovvero la fase tecnicamente più avanzata dell’intera progettazione, ma sembra che tutto stia procedendo. Anzi, grazie alla legge denominata Sblocca cantieri, si potrà procedere ad appaltare al contempo il progetto esecutivo e l’esecuzione dei lavori.

Un’opzione che in qualche modo rappresenta un ritorno al passato perché già quando Bianco annunciò il progetto, nel 2015, la legge permetteva di mandare a bando il progetto definitivo mentre la legge dell’anno successivo ha cambiato le regole del gioco stabilendo che per essere mandato a gara, il progetto dovesse essere già esecutivo. Adesso, con lo Sblocca cantieri, è tornata in vigore l’opzione di rimettere insieme progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori, ovvero l’appalto integrato, e nei prossimi mesi si caiprà il da farsi.

Attualmente il progetto definitivo è al vaglio del’ufficio di Maurizio Croce, il soggetto attuatore delegato alle funzioni di Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico regionale, e i primi di luglio ci sarà una conferenza dei servizi con tutti gli organi competenti a fornire le autorizzazioni. “Sarà valutato il progetto in ogni sua parte da tutti gli enti che hanno titolo di espremersi. L’esito sarà imediato, in sede stessa”, dice Croce. Subito dopo è prevista una fase di validazione degli atti da parte del responsabile del procedimento, “un passagio abbastanza veloce”, spiega il commissario al nostro giornale, poi si potrà procedere alla gara per il progetto esecutivo.

Come detto però, adesso c’è l’opzione dell’appalto integrato che sarà oggetto di analisi e discussione tra il commissario e l’amministrazione catanese. Una soluzione che l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Catania, Giuseppe Arcidiacono, definisce una “bella notizia” perché permetterebbe un notevole abattimento dei tempi. “Sarebbe ottimo per la città, così sistemiamo questo collettore B ed evitiamo altri allagamenti. Con questa opportunità risolveremo un problema non da poco, soprattutto in piazza Galatea”.

“Qui il sifone – continua Arcidiacono – è in ‘contropendenza’ e con un sollevamento potremmo sistemarlo”. Per risolvere davvero il problema degli allagamenti in città comuque, i lavori andrebbero fatti anche nei paesi pedemontani subito sopra Catania, ma anche per questo l’assessore Arcidiacono si dice ottimista.

“Collegare loro al nostro canale di gronda è necessario perché altrimenti si perdono solo soldi. Ho chiesto ai sette sindaci interessati di fare il progetto per l’ultimo tratto che li divide dal canale di gronda e la procedura è in corso. Croce mi ha anche assicurato che la copertura economica c’è, circa 10 milioni di euro derivanti dai finanziamenti per il rischio idrogeologico. Non posso che essere soddisfatto”, conclude.

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