Circumetnea, bus al posto dei treni. Ira dei sindacati, Fce: “Noi costretti” - QdS

Circumetnea, bus al posto dei treni. Ira dei sindacati, Fce: “Noi costretti”

Melania Tanteri

Circumetnea, bus al posto dei treni. Ira dei sindacati, Fce: “Noi costretti”

martedì 08 Settembre 2020

Ieri il tavolo con l’assessore regionale Falcone. Fiore: “Al momento la domanda è bassa”

CATANIA – Meno treni e più bus per le tratte extraurbane della Ferrovia Circumetnea. È quanto stabilito dalla Fce relativamente alle corse effettuate dalla “Littorina” che, a partire dal 14 settembre, pare saranno sostituite dagli autobus. Un’esigenza di ottimizzazione del servizio e dei costi a detta dei vertici dell’azienda che dipende dal Ministero dei trasporti.

La tratta per Riposto non sarà interessata da alcun cambiamento – garantisce Fiore. Il servizio resta uguale – afferma il direttore generale Salvatore Fiore – ma sarà effettuato su gomma. Per quanto riguarda i treni di superficie – aggiunge – dobbiamo soggiacere a una serie di restrizioni che derivano dalla Ansf, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, di cui siamo parte, per cui siamo costretti a utilizzarne meno, Ma abbiamo compensato con gli autobus che effettuano lo stesso servizio”.

La situazione, però, risulta “inaccettabile” per i sindacati. In particolare per la Fast Confsal, secondo cui la perdita dei chilometri percorsi dal treno sarebbe un danno. “A partire dal 14 settembre, le autolinee aziendali dovrebbero sostituire alcune corse dei treni non più previste nel nuovo Programma di esercizio invernale – scrive Giovanni Lo Schiavo, segretario regionale di Fast – Confsal. Le corse ferroviarie in meno che verrebbero effettuate dalle Autolinee aziendali – prosegue la nota – anziché dai treni, per quanto ci è dato conoscere come sindacato, dovrebbero essere nove, con la conseguenza di oltre 200 mila chilometri percorsi in meno dal treno, in un anno, rispetto al 2019”.

Parla di depotenziamento della tratta ferroviaria extraurbana, il sindacalista, “atteso peraltro – prosegue Lo Schiavo – che da oltre un ventennio, la stessa tratta ferroviaria rimane sospesa all’esercizio nelle giornate domenicali e festive a scapito delle comunità del comprensorio pedemontano, rimaste isolate dal 1997 e in spregio anche al turismo locale”.

Lamentele che hanno spinto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, a convocare un tavolo, ieri pomeriggio, per affrontare lo spinoso nodo. “Abbiamo evidenziato le nostre necessità – commenta l’ingegner Fiore al termine dell’incontro – non solo un problema in relazione ai treni, ma anche relativamente alla domanda che al momento è bassa”.

“Ribadisco – prosegue -, stiamo garantendo l’offerta di trasporto potenziandola, e dando maggiori possibilità con il biglietto integrato che permetterà ai viaggiatori di cambiare mezzo”. Al momento, dunque, il programma di esercizio resta quello stabilito dall’azienda. Per adesso sarà così – continua Fiore – perché non sappiamo come evolverà la situazione per cui, dalle 18 in poi utilizzeremo il trasporto su gomma, ma ripeto – conclude – abbiamo messo in atto le iniziative per soddisfare l’utenza”.

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