Catania, completare il collettore fognario entro la primavera - QdS

Catania, completare il collettore fognario entro la primavera

Desiree Miranda

Catania, completare il collettore fognario entro la primavera

venerdì 17 Gennaio 2020

L’opera, però, non coprirà il totale del territorio interessato. Servirà un altro progetto - in fase avanzata - basato su condotte secondarie e dal costo di dieci milioni di euro

CATANIA – “Entro la prossima primavera i lavori per il collettore fognario saranno conclusi”. Lo avevamo già annunciato e adesso lo conferma il responsabile della sicurezza del progetto per il Genio Civile, Ignazio Cassaniti.

In questo momento stanno lavorando due squadre: una su piazza Mancini Battaglia e l’altra in via Antonello da Messina, esattamente nella zona del lido la Posada, di fronte l’hotel Sheraton. “Stanno preseguendo con la posa della tubazione”, afferma Cassaniti. Il passo successivo, terminato il quale si potrà dire terminato anche il progetto, sarà la posa delle vasche degli impianti di sollevamento, circa una decina. Perché si possa fare questo intervento, però, occorre prima spostare alcuni sottoservizi presenti nel sottosuolo. Cavi elettrici comunali ad esempio, ma c’è anche Telecom, Fastweb, Fibra, Enel, e qualche fognatura che va a perdere.

“Ci stiamo già pensando”, tanto che “abbiamo i procedimenti in atto”, dice Cassaniti. “Magari qualcuno è stato fatto dopo perché invece di spostare i cavi di alto voltaggio come quelli di Terna abbiamo spostato qualche vasca, ma adesso è tutto in corso”. Una volta decise le postazioni non si possono più cambiare “neanche di un centimetro perché le condotte seguono certi ragionamenti”, dice Cassaniti e quindi, a essere spostati, saranno proprio alcuni dei sottoservizi.

I tempi d’azione non sono certi perché ad agire saranno le ditte delle aziende interessate anche se per Sidra è intervenuta la ditta di scavo. “Hanno autorizzato l’impresa dato che ha le qualifiche, mentre per quanto riguarda gli altri devono pensarci le società direttamente”. La posa delle vasche dipende dunque dal lavoro di altri soggetti interessati. Per posizionare le vasche, i lavori non saranno invasivi come quelli per il passaggio della condotta. Servono circa 100 metri quadri di spazio di lavoro. “Le vasche sono grandi circa 30-40 metri, a cui aggiungere una piccola area per lavorarci attorno”, dice il responsabile.

L’opera avrebbe dovuto essere già pronta, ma i lavori sono sempre andati avanti a spizzichi e bocconi a causa di diverse difficoltà burocratiche come il rilascio delle ordinanze comunali. Con un ritmo di marcia decisamente diverso da quello che avrebbero dovuto avere, sono comunque andati avanti e tra qualche mese i i reflui dei comuni di Acicastello, Acireale, Aci Catena e Catania arriveranno al depuratore di Pantano D’Arci. Non tutti però. L’opera è molto attesa dai cittadini perché ad oggi i territori non hanno un sistema fognario e gli scarichi, per la maggior parte, finiscono in mare, tanto che la Sicilia è sotto infrazione comunitaria e paga circa mille euro al giorno di multa. Un paradosso assoluto se si pensa che ad Acicastello c’è l’area marina protetta “Isole dei Ciclopi”.

L’attuale opera, però, non copre il 100 per cento del territorio interessato. Servirà un ulteriore progetto (in realtà già in fase avanzata) basato su una serie di condotte secondarie che si colleghino alla costruenda condotta principale. Insomma, occorerrano altro tempo e altri soldi, 10 milioni di euro circa.

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