Decentramento amministrativo, il regolamento approda in Consiglio - QdS

Decentramento amministrativo, il regolamento approda in Consiglio

Melania Tanteri

Decentramento amministrativo, il regolamento approda in Consiglio

mercoledì 06 Novembre 2019

Il presidente di Commissione Anastasi: “Alle Municipalità dotazione finanziaria per le manutenzioni”

CATANIA – Il decentramento amministrativo si fa sempre più concreto. Dopo anni, decenni, in cui la questione è stata affrontata ma mai portata a compimento, questa potrebbe essere la volta buona. Il nuovo regolamento sul decentramento urbano arriva infatti in aula consiliare per essere dibattuto e approvato dal senato cittadino. Intanto, sul documento presentato dall’amministrazione, l’ottava commissione consiliare permanente ha dato parere positivo. Con grande soddisfazione del presidente Sebi Anastasi, da tempo impegnato nella realizzazione del sistema che permette ai quartieri, oggi municipi, di avere maggiori poteri, anche economici, oltre che a nuove responsabilità.

“È stato un lavoro molto intenso avviato immediatamente dopo l’insediamento della commissione nel settembre 2018 che ci ha visto propositivi e determinanti già nella stesura della proposta di deliberazione da parte dell’amministrazione comunale”, spiega il consigliere, capogruppo di Grande Catania. Che sottolinea l’impegno collettivo della commissione, il coinvolgimento dei consigli di circoscrizione, il vero front office nei confronti della cittadinanza.

Abbiamo raccolto suggerimenti, proposte – continua Anastasi – e tramutando le annose lamentele sulla mancanza di funzioni delegate in appositi e concreti articoli e commi del predetto Regolamento”. La commissione ha anche depositato 35 emendamenti “che nell’insieme renderanno gli attuali consigli circoscrizionali – prosegue – ancora più incisivi, efficaci ed efficienti verso i territori che sono tenuti a rappresentare e a tutelare”.

Anastasi è stato a lungo presidente della quarta circoscrizione, ruolo che gli ha dato la possibilità di comprendere quali le esigenze del territorio e dei suoi rappresentanti. “Il percorso più difficile è stato quello di tramutare la necessità di essere incisivo nei confronti della cittadinanza e non poter dare risposte – afferma il consigliere.

Una buca da sistemare, una lampadina rotta, disservizi e disagi dei cittadini: l’assenza di deleghe e di fondi ha fatto delle circoscrizioni spesso dei meri sportelli ascolto. Il nuovo Regolamento dunque parte dal dato empirico. “In una città moderna ed efficiente non ci si può affidare alla buona volontà del consigliere circoscrizionale di turno che verifica e segnala l’esistenza di un problema. Per questo la ‘rivoluzione’ che abbiamo immaginato è pensare ai dipendenti comunali, le fasce B in particolare, come controllori del territorio. Il report viene poi inviato all’amministrazione e alle commissioni consiliari”.

Un modo per, da una parte mappare le necessità dei quartieri, ma anche per stabilire una programmazione per poter intervenire. E ancora, pareri su delibere consiliari, nettezza urbana, manifestazioni pubbliche, sport: il nuovo Regolamento modifica numerosi aspetti. “Soprattutto per le manutenzioni – conclude Anastasi – le municipalità devono avere dotazione finanziaria. Questo è chiarito nella delibera nella quale è inserito anche un passaggio che evidenzia le competenze del Consiglio di quartiere e il fatto che queste possano essere attribuite solo con i fondi”.

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