Fce e Unict al lavoro per sostituire il Metro Shuttle - QdS

Fce e Unict al lavoro per sostituire il Metro Shuttle

Melania Tanteri

Fce e Unict al lavoro per sostituire il Metro Shuttle

sabato 23 Novembre 2019

Un “People mover” per facilitare i collegamenti tra la fermata Milo e la Cittadella

CATANIA – Il nodo mobilità della Città metropolitana torna al centro del dibattito politico. I collegamenti tra il capoluogo e l’hinterland, in passato oggetto di discussione, sembrano essere tornati centrali per alcuni esponenti politici, come il deputato democratico all’Ars, Anthony Barbagallo, che ha rispolverato il progetto Etna Rail, la monorotaia o metropolitana leggera per connettere il centro città con i Paesi pedemontani, per arrivare fino a Pedara.

Un progetto molto ambizioso, e molto costoso – per realizzarlo occorrerebbero circa 550 milioni di euro – nato nel 2010 con l’allora presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, e rimasto in un angolo di uno dei cassetti dell’Ente che oggi non esiste più.

Un’idea che potrebbe dunque essere difficilmente percorribile, quantomeno per la difficoltà di reperire i finanziamenti, sebbene il progetto dovrebbe essere realizzato insieme a privati, cui se ne affianca un’altra portata avanti dalla Ferrovia Circumetnea insieme all’Università di Catania. Si tratta di un cosiddetto “People mover”, che dovrebbe sostituire la navetta chiamata Metro Shuttle effettuando lo stesso percorso, ovvero dal parcheggio scambiatore di via Santa Sofia alla fermata della metropolitana Milo.

Una possibilità in questo momento allo studio, come spiega il direttore generale della Fce, Salvatore Fiore. “Abbiamo pensato – afferma – a un progetto teso a sostituire quello che è attualmente il cosiddetto metro Shuttle, ovvero la navetta che collega la stazione Milo con il parcheggio Santa Sofia, con un sistema che non vada su gomma, come è in questo momento che utilizziamo un bus navetta, sostituendolo con uno leggero e sopraelevato. In questa fase stiamo lavorando alla fattibilità del progetto, insieme all’Università di Catania”.

Siamo quindi ancora in fase quasi embrionale, ma le idee di Fiore sono chiare: il nuovo “People mover” potrebbe entrare all’interno della Cittadella universitaria così come nel Policlinico universitario, comportandosi di fatto come una terza linea della metropolitana urbana, dopo la linea cittadina e il passante ferroviario. Anche i costi sarebbero molto più bassi, permettendo al progetto di poter arrivare in porto. “Per questo – conferma – stiamo studiando ogni dettaglio al fine di poter poi avviare un progetto preliminare e vedere di reperire i finanziamenti per procedere più speditamente”.

Secondo il direttore generale Fce, questo tipo di sistema ha un migliore rapporto costi-benefici rispetto a un’infrastruttura come l’Etna Rail. “La distanza non è lunga – sottolinea – e i costi quindi potrebbero essere sostenibili: siamo convinti che occorre integrare i sistemi già presenti attraverso progetti che possono essere realizzati nel breve termine. Quello a cui pensiamo ha un buon rapporto costi-benefici e potrebbe essere realizzato in poco tempo. Ma soprattutto avrebbe sarebbe sostenibile dal punto di vista ambientale”.

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