Rifiuti Catania, superare gli ostacoli della gara “infinita” - QdS

Rifiuti Catania, superare gli ostacoli della gara “infinita”

Desiree Miranda

Rifiuti Catania, superare gli ostacoli della gara “infinita”

mercoledì 05 Febbraio 2020

L'assessore Fabio Cantarella spera di pubblicare il nuovo bando entro l’estate: “Ma non è vero che gli utili sono bassi”

CATANIA – Si cerca di cambiare il bando per renderlo più attrattivo modificando, in particolare, la percentuale di premialità in base agli obiettivi raggiunti. La base dell’impianto rimane invece la stessa: una divisione in quattro lotti (dei quali ogni società può gestirne solo due) e una raccolta capillare porta a porta. Stiamo parlando del bando per la gara settennale dei rifiuti cittadini che, per la quinta volta (la prima durante l’amministrazione Pogliese), è andato deserto, impedendo così alla Città dell’Elefante di uniformarsi agli altri comuni siciliani che stanno marciando verso percentuali di tutto rispetto.

Un fallimento sebbene il bando sia cambiato e sebbene siano nove le società che hanno dimostrato interesse durante l’iter, ma al momento della verità nessuna si è presentata. Nulla di fatto e nessun cambiamento almeno fino alla prossima estate quando l’assessore all’ecologia, Fabio Cantarella, spera di potere pubblicare la nuova gara. “Stranamente non si è presentato nessuno, però sicuramente è una cosa che deve farci riflettere”. Secondo le informazioni dell’assessore, ciò che non è piaciuto alle aziende è il capitolo utili. Sarebbero troppo bassi. Cantarella spiega però che “non è così” e prova ne è il fatto che “gli utili della gara ponte erano segnati al 9 per cento, eppure ha partecipato solo la Dusty”.

L’assessore specifica che se è vero che nella gara settennale sono segnati 1,5 punti percentuali, questi si riferiscono agli introiti standard a cui vanno aggiunti quelli derivanti dal raggiungimento degli obiettivi: in crescendo a seconda delle percentuali raggiunte negli anni. “Utili importanti”, dice ancora Cantarella, “stimati in sette milioni e 600 mila euro in sette anni raggiungendo gli obiettivi minimi”. Significa che sono gli obiettivi dati dalle leggi regionali e nazionali, “raggiungibili agevolmente con il porta a porta in tutta la città”.

A torto o a ragione, nessuna azienda ha voluto partecipare e adesso serve un cambio nel bando per cercare di attrarre di più. “Su indicazione del sindaco abbiamo istituito un tavolo tecnico con il presidente della Srr, i rup dell’appalto nuovo, dell’appalto ponte in corso nonché con il direttore delle politiche per l’ambiente. Stiamo rivisitando tutta la gara. La settimana prossima incontreremo anche l’ingegnere Romano dell’Anac e vediamo che tipo di accorgimenti possiamo adottare stando ai criteri di legge”, afferma Cantarella.

L’urgenza è evidente in città, ma anche a livello regionale. In Sicilia crescono infatti le percentuali a proposito di raccolta dei rifiuti differenziati. Balzando in avanti di 20 punti dal 2010 al 2018, secondo gli ultimi dati Ispra, è evidente che sono molti i Comuni che hanno fatto la loro parte. La provincia di Catania è tra le più virtuose (insieme a quella di Trapani), ma non si può dire lo stesso del comune capoluogo dove gli ultimi dati segnalati dall’assessore all’ecologia, Fabio Cantarella, segnano il 13 per cento.

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