Catania, Tari sospesa, possibile stop anche dell’Imu - QdS

Catania, Tari sospesa, possibile stop anche dell’Imu

Melania Tanteri

Catania, Tari sospesa, possibile stop anche dell’Imu

martedì 05 Maggio 2020

Parla il sindaco Salvo Pogliese: “Bilancio ancora al vaglio del ministero, così non possiamo accedere a Cdp”

CATANIA – La Fase 2 appena avviata e le incognite che ancora pesano sulla vita della città. Restano tantissimi i punti interrogativi, legati non solo alla gestione delle distanze e della quotidianità, ma anche in relazione alla crisi economica che si profila all’orizzonte, le cui fattezze iniziali sono le difficoltà economiche di tanti che, fino a ieri, potevano contare su un lavoro più o meno stabile, più o meno in regola, che permetteva di pagare le cosiddette spese, le bollette e i costi fissi.

L’amministrazione guidata dal sindaco Salvo Pogliese, sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria e del conseguente lockdown, ha sospeso la Tari, la tassa sui rifiuti, posticipata a data da destinarsi, mentre per l’Imu, che scade a giugno, ancora non si hanno notizie. Perché qualsiasi altra mossa, adesso, dovrà essere “coperta” dal Governo, per non ingenerare conseguenze peggiori. Come spiega il primo cittadino.

“La Tari è stata sospesa a data da destinarsi – conferma – e ancora non abbiamo comunicato le nuove date. Ci dovrebbero essere novità nazionali a breve, perché si parlava di una proroga oltre il 30 settembre – continua il sindaco – ma occorre che ci diano le risorse di compensazione, se no non saremo in condizione di pagare gli stipendi. C’è anche la scadenza dell’Imu a giugno”.

Insomma, oltre non si può andare, secondo Pogliese, che spiega i sacrifici fatti per posticipare la scadenza della Tari. “Siamo stati i primi a farlo e per noi non è stato indolore – dice: statisticamente, quando si sospende un tributo in una fase di emergenza, una parte di questo introito poi non viene più riscosso. Tanto che non nascondo che alcuni tecnici erano contrari a questa ipotesi. Ogni anno, al 31 marzo, incassavamo 15 milioni di euro dalla Tari – continua il primo cittadino: è realistico pensare che ne incasseremo 10 o 11, e per noi sono drammi questi. Ma era una cosa doverosa e sono felice di averlo fatto”.

Da qui la necessità che sia il Governo a trovare una soluzione. “Abbiamo bisogno che lo Stato vada a compensare i minori introiti – prosegue. Si parla di 3 miliardi di euro che lo Stato centrale dovrebbe dare ai Comuni italiani e 500 milioni per le Città metropolitane”.

Sull’Imu, dunque, si attende: “Se ci danno compensazione, andremo a sospendere, e io sono convinto che si sospenderà – precisa – ma dobbiamo capire se lo Stato ci darà questi soldi se no noi a luglio non saremo in condizione di pagare gli stipendi. E questo non può accadere”.

I tempi non si prospettano certo rosei, dunque, con il Comune in dissesto, tra l’altro, condizione che potrebbe precludere altre possibilità. “Premetto che sto cercando di fare modificare un Dpcm per quanto riguarda la rimodulazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti – spiega ancora il sindaco. C’è una norma che è stata inserita e che comporterebbe un risparmio di 8 milioni di euro per Catania ma al momento non possiamo utilizzarla perché possono accedervi i Comuni in dissesto purché abbiano il bilancio stabilmente riequilibrato approvato dal Ministero. Noi lo abbiamo approvato in Giunta e in Consiglio a dicembre, ma è ancora al vaglio del Ministero. In accordo con il presidente dell’Anci, De Caro – ho parlato anche con il ministro Catalfo – stiamo cercando di farla modificare, chiedendo la possibilità di accesso per i Comuni in dissesto purché loro abbiano approvato il bilancio”.

A Catania, comunque, potrebbero arrivare parecchi contributi. Ma resta da capire quali criteri saranno adottati dal Governo per stabilire il quantum per ogni Comune. “Se lo Stato adottasse lo stesso criterio adottato per l’emergenza alimentare – afferma Pogliese – potremmo avere 19 milioni di euro. Questi sarebbero fondi in più per stornare minori introiti da riscossione di tributi e Imu”.

Insomma, tutto dipende dal Governo: “Se non utilizzano come criterio il reddito pro capite rispetto alla media nazionale avremo meno soldi – dice ancora il sindaco. Stiamo contrattando attraverso l’Anci regionale e nazionale. C’è una cabina di regia con i sindaci delle 13 Città metropolitane e io tutte queste tematiche le sto sollecitando. La Regione ha stanziato 300 milioni di euro in Finanziaria per i Comuni, ma sono fondi europei e c’è il problema di come utilizzarli”

L’attuale situazione si potrebbe ripercuotere anche sui creditori del Comune, che avrà maggiori difficoltà a rientrare, per esempio, dell’evasione tributaria, considerando il periodo di crisi economica generalizzata. “Nella massa attiva che serve per pagare i creditori vanno a confluire i tributi e i crediti del Comune relativi agli anni precedenti il 2018 – conclude. Tutta l’attività di accertamento e di controllo incrociato che noi abbiamo fatto, sta proseguendo ma con più equilibrio. In questo momento, mandare le lettere relative agli anni 2016-2017 non ci sembra il caso, e abbiamo sospeso. Ma non appena si concluderà questa emergenza, ricominceremo”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017