Chirurgia Muscatello di Augusta convertita in Covid-center - QdS

Chirurgia Muscatello di Augusta convertita in Covid-center

Luigi Solarino

Chirurgia Muscatello di Augusta convertita in Covid-center

martedì 24 Marzo 2020

Da più parti si ritiene che sarebbe stato più idoneo usare i locali dismessi di Villa Salus. Il sindaco Di Pietro: “La richiesta deve essere rivolta all’assessorato regionale e all’Asp”

AUGUSTA – Monta la protesta degli abitanti di Augusta su Facebook per la chiusura temporanea del reparto di Chirurgia dell’ospedale Muscatello e la sua conversione in Covid-center per pazienti meno gravi. Infatti sono già arrivati da altri Comuni della provincia i primi pazienti affetti dal coronavirus.

I pazienti oncologici che si curano presso il Muscatello hanno espresso il timore di correre gravi rischi di contagio. Da più parti si ritiene che sarebbe più idoneo utilizzare, come Covid-Hospital, i locali dismessi dell’ex clinica Villa Salus siti in un’area più isolata. Già in altre realtà d’Italia si stanno realizzando in tempi rapidi dei Covid-Hospital come quello del parco Fiera di Milano.

Il Coordinamento Unico (Azione – Facciamo Squadra; Collettivo spontaneo Diem25 Augusta1; Democratici per Augusta; Italia Viva; Leu-Art.1) in una nota aveva chiesto di “Considerare altre strutture sanitarie, anche private, poiché i protocolli sanitari di decontaminazione di un Covid Hospital appaiono incompatibili con la coesistenza delle inderogabili funzioni dell’ospedale Muscatello, quale presidio di zona per i rischi ambientali da incidenti industriali nel polo petrolchimico siracusano”.

Il Consigliere di Diem25, Giuseppe Schermi, ha scritto al sindaco Cettina Di Pietro: “Sono arrivati al Muscatello i primi pazienti Covid da altri Comuni ed il fatto che siano non gravi, non significa che siano non contagiosi. I percorsi “puliti” sono teoria accademica. La realtà è che dal reparto si entra e si esce e che gli operatori sanitari non sono dotati di adeguati DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) per proteggersi dal contagio. Non è polemica politica la mia è solo profilassi.

Al sindaco spetta “sindacare” con assessorato ed Asp per far valere le ragioni della salute e la tutela del suo territorio. Chi lotta contro il tumore non ha meno diritto ad un posto di chi lotta contro il Covid. Servono più posti e personale per il Covid, non togliere posti agli altri malati. La struttura dell’ex Villa Salus mi sembra la soluzione ideale e potrebbe divenire un Covid Hospital per tutta la nostra provincia. C’è la possibilità di farlo per legge con l’accordo siglato in Regione con l’associazione Aiop Sicilia, ma non c’è tempo da perdere. Questa è una emergenza e tutti noi vogliamo rassicurazione che il nostro nosocomio non possa divenire focolaio di contagio”.

Il sindaco Di Pietro, che ricordiamo per legge è anche la massima autorità sanitaria locale, ha risposto: “Il consigliere deve rivolgere la sua richiesta all’assessorato regionale ed all’Asp. A me non risulta che al momento qui in Sicilia siano state requisite strutture ospedaliere private”. ll consigliere comunale del centro-sinistra, Giancarlo Triberio, ha chiesto al sindaco di “Dare notizie tempestive ai cittadini su quanto avviene ad Augusta e nel suo ospedale e di organizzare una cabina di regia unica sul Covid”. Il consigliere comunale di Augusta 2020, Enzo Canigiula, ha detto: “Questa strada è la peggiore che si potesse intraprendere. Ci sono altri posti dove creare il reparto. Stiamo cercando di convocare una riunione della III Commissione per stilare un documento di indirizzo per il sindaco, in cui si chiede di bloccare immediatamente i ricoveri dei pazienti Covid al Muscatello. Non è possibile creare un potenziale focolaio nella nostra città”.

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