Compravendite immobiliari, in Sicilia timida crescita - QdS

Compravendite immobiliari, in Sicilia timida crescita

Rosario Battiato

Compravendite immobiliari, in Sicilia timida crescita

giovedì 06 Giugno 2019

Dati statistici notarili: nel II semestre 2018 nell’Isola conclusi quasi 27 mila atti (+1,72% rispetto ai sei mesi precedenti). Ma i numeri siciliani sono pessimi se vengono “tarati” sulla popolazione

PALERMO – Risulta in crescita il settore immobiliare a livello nazionale nel secondo semestre del 2018, con le compravendite totali (inclusi terreni, nuda proprietà, usufrutto, etc) che hanno fatto registrare, rispetto ai primi sei mesi, un segno positivo del 3,75% e del 4,24% nello specifico segmento dei fabbricati. In crescita anche i numeri siciliani di circa mezzo migliaio (da 26.510 a 26.966) anche se l’Isola, in tutto il 2018, vale appena il 5,81% del mercato nazionale. Domina la Lombardia con 181.244 compravendite e peso di un quinto (19,61%) sui numeri italiani. Lo dicono i dati del nuovo Rapporto Dati Statistici Notarili relativo alle compravendite di beni mobili e immobili, mutui, donazioni, imprese e società nel 2018.

DATI NAZIONALI. Hanno raggiunto quota 920.513 le compravendite totali del 2018 e si è registrato anche un aumento sul valore medio delle cessioni di fabbricati che sono passati da 118.330 euro del I semestre 2018 a 121.820 euro nel II semestre (nel 2017 il valore medio di vendita era pari a 126.000 euro).

DISTRIBUZIONE REGIONALE. La Lombardia resta la dominatrice del mercato. È passata dagli 89.675 atti di compravendita del primo semestre del 2018 ai 91.570 del secondo, un segno positivo che in valore assoluto significa 1.896 unità e che ai fini statistici segna un +2,11%. Numeri che valgono il 19,69% del mercato e che lasciano a netta distanza le altre regioni, considerando che al secondo posto c’è il Piemonte che ha toccato quota 87.900, quindi solo il 9,55% del dato italiano. Sul podio anche il Veneto, circa 85 mila atti di compravendita che hanno consentito di toccare il 9,30%. A seguire il Lazio, con 80.193, e l’8,71%.

SEGNALI DI VITA. La regione che nel II semestre ha fatto registrare il maggiore aumento (+12,74%) rispetto al I semestre è stata il Trentino Alto Adige. Nel club della doppia cifra anche Marche e Molise. Tra quelle che hanno fatto registrare un mercato in negativo tra le due tranche dell’anno, ci sono Liguria, Campania e Puglia, con un dato che porta il segno meno tra l’1 e il 2%. Cresce bene l’Abruzzo con un +7,13% rispetto al I semestre.

I DATI SICILIANI. Per trovare la Sicilia bisogna scivolare molto più in basso. Nell’Isola ci sono state 26.510 atti di compravendita nei primi sei mesi e 26.966 nel secondo, una differenza che ha prodotto uno scarto positivo di mezzo migliaio (456) che si traduce in un avanzamento statistico di 1,72%. Complessivamente, nel corso di tutto l’anno, gli atti registrati in Sicilia sono stati 53.476, più di un terzo in meno rispetto al dato lombardo.

L’INDICE. La distribuzione dei risultati per 100 mila abitanti certifica il fallimento siciliano del settore. L’Isola ha il secondo dato più basso d’Italia (1.064 per 100 mila abitanti) e riesce a fare peggio soltanto la Campania (982 per 100 mila abitanti). In cima a questa specifica graduatoria che rapporta gli atti di compravendita al numero di abitanti, si trova la Valle d’Aosta con 2.448 per 100 mila abitanti.

COME SI ACQUISTA. Secondo i dati riportati, più della metà degli immobili abitativi in Italia viene acquistata con le agevolazioni prima casa. Un dato è particolarmente esemplificativo da questo punto di vista: nel II semestre 2018 su 292.583 fabbricati abitativi per 179.012 è stata chiesta l’agevolazione prima casa. L’acquisto della prima casa viene principalmente richiesto nella fascia di età compresa tra 18 e 35, mentre si registra sostanzialmente parità nell’acquisto tra uomini e donne.

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