Confindustria Catania, sbloccare subito i cantieri - QdS

Confindustria Catania, sbloccare subito i cantieri

Desiree Miranda

Confindustria Catania, sbloccare subito i cantieri

martedì 28 Luglio 2020

Il presidente Antonello Biriaco ha incontrato a Catania l’assessore regionale Falcone

CATANIA – Infrastrutture e servizi. Le aziende ne hanno bisogno, il territorio ne ha bisogno, l’economia siciliana ne ha bisogno. Da una parte per risollevarsi dalla recessione causata dalla diffusione del virus, dall’altra per superare quell’arretratezza cronica che ne ha bloccato a lungo la crescita. I cantieri in Sicilia sembrano infiniti, si aprono, quando si aprono, ma tante volte non vedono la fine. Come in ogni crisi si potrebbe “approfittare” del periodo per cambiare il passo, una spinta potrebbe arrivare dall’istituzione delle Zes, Zone economiche speciali, capaci, per questo, di attrarre nuove aziende e nuovi investimenti.

Bisogna essere ligi però, precisi e tempestivi. E gli industriali catanesi che, come dice il presidente Antonello Biriaco, “rappresentano il vero volano economico dell’intera isola”, vogliono fare da pungolo alla Politica regionale e locale, ma anche essere propositivi.

“Vogliamo conoscere la crono-scaletta, vogliamo sapere quali sono gli investimenti e ci preoccupa la mancata spesa per le infrastrutture che dovrebbero essere una risorsa. Dei 9 milioni di fondi europei per progetti, riferibili alla programmazione 2007/2013 e 2014/2020 ne è stato speso solo uno”, aggiunge. Per questo, dopo avere incontrato circa un mese fa l’assessore alla Zona industriale del Comune di Catania, Giuseppe Arcidiacono, ieri hanno voluto fare il punto anche con l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone.

C’è l’esigenza di dare un segnale concreto – spiega Biriaco – perché l’economia sta arretrando e le opere in lista d’attesa da anni sono ferme o procedono con ritardi inaccettabili”. E così spesso alcune aziende scappano, “quando invece potrebbe restare”. I problemi sono variegati: si va dalla semplice strada groviera alla mancanza di servizi come l’acqua, senza parlare delle vie di collegamento lente e vetuste. “Per una economia fragile come la nostra il gap infrastrutturale significa limitare ogni prospettiva di crescita”, aggiunge ancora Biriaco secondo il quale occorre “un quadro certo e definito. Non ci possiamo permettere ulteriori freni e ritardi. Le priorità devono essere l’impresa, lo sviluppo il lavoro”.

“Occorre mettere in campo un piano – conclude – che fissi obiettivi, risorse, tempi e strategie. Dare subito corso ai lavori già dotati di progettazione esecutiva inseriti nell’elenco delle opere del Patto per il Sud e del Patto per Catania darebbe anche ossigeno vitale all’edilizia e all’economia”.

Marco Falcone, dal canto suo, sottolinea il cambio di rotta che si è registrato per le infrastrutture siciliane da quando il Governo Musumeci è in carica. “Alla demolizione dello scempio dell’ex Palazzo delle Poste, per fare spazio alla moderna Cittadella giudiziaria – rivela l’assessore – seguirà anche quella dell’ex Ospedale Santa Marta per creare un giardino in pieno centro storico. Sui trasporti entro l’anno la Stazione ferroviaria Fontanarossa, voluta dalla Regione, sarà completata e per la prima volta nella storia porterà i treni all’Aeroporto di Catania. Poi, nel 2021, ci sarà la posa della prima pietra per la metro Stesicoro-Aeroporto”.

L’assessore ha fatto riferimento anche alle autostrade. “A settembre finalmente toglieremo la frana nel tratto di Letojanni così da avviare i lavori per le gallerie artificiali; abbiamo finanziato con fondi nostri la Catania-Ragusa. Inoltre vogliamo una Palermo-Catania che non sia un cantiere perennemente aperto e che i lavori necessari si concludano nel più breve tempo possibile”, ha detto.

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