Coronavirus, allarme a Caltanissetta, positività al 45,34% - QdS

Coronavirus, allarme a Caltanissetta, positività al 45,34%

redazione web

Coronavirus, allarme a Caltanissetta, positività al 45,34%

lunedì 04 Gennaio 2021

Nel mirino feste natalizie, in particolare a Gela, dove il sindaco Lucio Greco denuncia, "Qualcuno ha esagerato". Ma il dg dell'Asp nissena, Caltagirone, stamattina ha smentito con una nota "la percentuale è frutto di una non corretta lettura dei dati"

Tornano a superare quota mille i positivi al coronavirus in provincia di Caltanissetta.

L’ultimo bollettino è allarmante, con un tasso di positività arrivato addirittura al 45.34% (78 tamponi positivi su 172 tamponi eseguiti) e il numero di ricoverati che torna a salire.

A preoccupare è in particolare la situazione di Gela che, nelle ultime ore, ha registrato un aumento di 57 positivi su un totale di 78 casi in più in provincia.

“Sentirò la direzione strategica dell’Asp – ha dichiarato il sindaco di Gela Lucio Greco – e chiederò alle forze dell’ordine di intensificare i controlli. L’aumento dei contagi è sicuramente legato al mancato rispetto delle regole”.

“E’ molto probabile – ha aggiunto il primo cittadino – che molta gente abbia esagerato a Natale, con riunioni e assembramenti e tutto questo è stato motivo di contagio. Vedremo nelle prossime ore l’evolversi della situazione e dopodiché prenderemo i dovuti provvedimenti”.

L’Asp, il tasso non rispecchia la situazione

La percentuale “è frutto di una non corretta lettura dei dati messi a disposizione dall’Azienda” ha affermato però stamattina con una nota il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone (nella foto).

“Infatti – spiega la nota – tale percentuale è frutto del rapporto tra i tamponi molecolari risultati positivi e i tamponi molecolari totali effettuati tra giorno uno e giorno due gennaio”.

“La percentuale calcolata e riportata – ha puntualizzato Caltagirone – non ha certamente tenuto conto che i 172 tamponi processati, di cui 78 sono risultati positivi, erano stati effettuati principalmente su un target di popolazione già risultata positiva al tampone rapido e dunque a conferma della positività o a pazienti già ricoverati in reparti covid e quindi già positivi”.

“Pertanto – ha concluso il direttore generale dell’Asp – il dato non riporta affatto la situazione reale ed attuale della provincia nissena”.

Il problema è che l’Asp non ha comunicato la percentuale autentica.

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