“Ad oggi, infatti, – prosegue – tutto e’ affidato al buonsenso dei singoli, non esistono linee guida, ne’ tantomeno e’ chiaro se debba essere un obbligo del datore fornire Dpi a proprie spese. Parliamo di lavori in cui, nella maggior parte dei casi, per ovvie ragioni non e’ possibile mantenere delle distanze di sicurezza. E ancora, dove il datore e’ spesso un soggetto fragile, anziano o malato, tra le categorie piu’ a rischio in questa emergenza sanitaria e che, per motivi altrettanto ovvi, non puo’ interrompere la prestazione lavorativa anche quando non svolta in regime di convivenza. Per evitare che la casa possa rappresentare un nuovo futuro fronte di contagio, chiediamo linee guida specifiche per il comparto, tanto piu’ che l’attivita’ domestica gia’ oggi e’ stata definita tra quelle con classe di rischio medio-alto, come si evince nel documento predisposto della task force presieduta da Colao”, conclude Zini.
(ITALPRESS).