Coronavirus, gli scienziati, il Nord l'ultimo a poter riaprire - QdS

Coronavirus, gli scienziati, il Nord l’ultimo a poter riaprire

redazione web

Coronavirus, gli scienziati, il Nord l’ultimo a poter riaprire

lunedì 20 Aprile 2020

Coincidono le stime di Osservasalute e Gimbe. "Fase 2 in tempi diversi da regione a regione". Solo in Umbria epidemia sotto controllo, Sicilia pronta il trenta aprile. Ultima la Lombardia, che potra far partire la Fase 2 non prima del 28 giugno

Gli scienziati confermano che la fretta di passare alla Fase 2 dell’emergenza coronavirus da parte delle regioni del Nord Italia è assolutamente prematura.

Risulta dalle stime di OsservaSalute e Gimbe, che sono giunti alle medesime conclusioni utilizzando modelli matematici diversi.

Gimbe, solo l’Umbria pronta per la Fase 2

In questo momento soltanto in Umbria l’epidemia di Covid-19 sembra abbastanza sotto controllo da permettere l’avvio di una Fase 2.

E’ la conclusione a cui è arrivata la Fondazione Gimbe, che ha elaborato un modello, basato sulla prevalenza e sull’incremento percentuale dei casi totali, per mappare e monitorare l’evoluzione del contagio e fornire uno strumento univoco per informare le decisioni di Governo e Regioni.

Il modello ha diviso le regioni italiane in quattro categorie, contrassegnate da un colore diverso a seconda della gravità della situazione. Dall’elaborazione dei dati degli ultimi sette giorni emerge che gli incrementi percentuali contagi ancora alti in quasi tutte le altre regioni.

Il Nord nei quadranti rosso e giallo

“Le regioni del Nord – scrive il Gimbe – si posizionano quasi tutte nei due quadranti di destra (rosso, giallo) per l’elevata prevalenza, ma presentano diversi valori di incremento percentuale: dal 12,2% di Lombardia ed Emilia-Romagna al 26,4% del Piemonte. Il Friuli-Venezia Giulia si colloca invece nell’area verde. Le regioni del Centro si collocano quasi tutte nei due quadranti di sinistra (arancione, verde) con incrementi percentuali che vanno dal 2,2% dell’Umbria al 18,8% del Lazio. Le Marche si collocano invece nell’area gialla”.

“Le regioni del Sud, Sicilia e Sardegna incluse, si trovano tutte nel quadrante verde, a eccezione della Puglia che si posiziona nel quadrante arancione con un incremento percentuale del 18,1%”.

Dal grafico risulta che la situazione non è rassicurante, conclude il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta.

“Gli incrementi percentuali negli ultimi sette giorni sono ancora molto elevati – spiega – anche nelle Regioni che si trovano nel quadrante verde, fatta eccezione per l’Umbria”.

OsservaSalute, Lombardia ultima per casi zero

Più precise le proiezioni dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato da Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all’Università Cattolica, che prevede tempistiche diverse nelle Regioni per la fine dell’emergenza Covid-19.

Le prime a poter affrontare la Fase 2 sono Basilicata e Umbria, l’ultima, alla fine di giugno, la Lombardia.

Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire, invece, già tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio.

“Fase 2 in tempi diversi da regione a regione”

Le proiezioni, sottolineano gli esperti, “evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla Fase 2 dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione”.

Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati”.

Le date regione per regione

L’Osservatorio, ha spiegato il direttore scientifico Alessandro Solipaca, “ha effettuato un’analisi, regione per regione, con l’obiettivo di individuare la data a partire dalla quale è verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi e si basa sui dati messi a disposizione dalla Protezione Civile fino 17 aprile”.

Nel Sud Italia la situazione migliore

Nelle regioni del Sud Italia l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio: la Sicilia il trenta aprile, preceduta di un giorno dalla Sardegna, Calabria il primo maggio, Puglia e Abruzzo il sette e Campania il nove.

Nella Regione Lazio dovremo aspettare almeno il 12 maggio; in Veneto e Piemonte il 21 maggio.

La Provincia Autonoma di Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di contagi osservati sia basso in valore assoluto, infatti, vede un trend dei nuovi casi scendere con particolare lentezza.

In Lombardia, non c’è da attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno, poiché per entrambe le Regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento.

I modelli statistici approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo e tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai Dpcm.

Pertanto, mettono in guardia gli autori, “eventuali misure di allentamento renderebbero le proiezioni non più verosimili”.

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