Coronavirus, guida all'uso corretto delle mascherine - QdS

Coronavirus, guida all’uso corretto delle mascherine

redazione web

Coronavirus, guida all’uso corretto delle mascherine

lunedì 09 Novembre 2020

Tipologie - di comunità e mediche - e uso per una protezione efficace. Questo presidio, secondo gli scienziati, insieme con il distanziamento e al lavaggio costante delle mani, fa diminuire anche di mille volte la potenza del contagio

Le mascherine sono uno dei tre capisaldi delle regole anti-covid, insieme al distanziamento e al lavaggio delle mani.
E in Italia sono obbligatorie oltre che in diversi contesti della vita lavorativa e quotidiana (al supermarket o nei negozi) anche all’aperto.

Ci sono quelle lavabili o monouso, in materiali multistrato, in tessuto e trasparenti. Sono divenute centrali anche per il rientro a scuola di bambini e ragazzi.

È importante, quando si acquista una mascherina, secondo quanto specificato dall’Istituto Superiore di Sanità in un approfondimento, che il materiale non sia né tossico né allergizzante, né infiammabile e non renda difficoltosa la respirazione.

Aderendo al viso, coprendolo dal mento al naso e garantendo allo stesso tempo comfort.

Quelle che si indossano nella vita di tutti i giorni si definiscono mascherine di comunità (diverse da quelle a uso medico, sviluppate per essere utilizzate in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio), hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana, non devono essere considerate dispositivi medici, ma una misura igienica utile a ridurre la diffusione del coronavirus.

Durante l’uso serve continuare ad avere attenzione per la pulizia delle mani e le mascherine non vanno messe in tasca o poggiate su mobili e ripiani.

La mascherina monouso va smaltita con i rifiuti indifferenziati.

Se invece è riutilizzabile, bisogna metterla in una busta e seguire le regole per il suo riutilizzo dopo apposito lavaggio (a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni).

Tanti gli studi, le osservazioni e le raccomandazioni susseguitesi dall’inizio della pandemia in questi mesi sull’uso della mascherina inizialmente consigliata, anche dall’Oms, per malati e personale sanitario poi su larga scala per tutti.

Tanti i dibattiti, mascherina sì o mascherina no in base al distanziamento. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità è tornata più volte sull’argomento fornendo infine anche le procedure per realizzarla in casa.

Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications da Colin Worby, dell’Università di Harvard, e Hsiao-Han Chang della National Tsing Hua university di Taiwan, l’uso generalizzato della mascherina è una strategia efficace in qualsiasi scenario.

Anche quelle non mediche, se usate diffusamente, possono ridurre infezioni e morti.

L’utilizzo di mascherine e distanziamento abbassa di mille volte la carica virale del sarscov2, secondo uno studio dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Vr) pubblicato su Clinical Microbiology and Infection e condotto su circa 400 casi di coronavirus analizzati fra marzo e maggio 2020.

Mentre sulla tipologia le mascherine chirurgiche e quelle in tessuto sembrano essere più efficaci delle visiere e delle mascherine con valvola di espirazione nel prevenire la diffusione del contagio da covid-19, secondo quanto indica l’esperimento descritto sulla rivista Physics of Fluids dai ricercatori della Florida Atlantic University.

Mentre uno studio dell’Agenzia per l’ambiente della Provincia di Bolzano sdogana le mascherine per quanto riguarda la qualità dell’aria respirata: il ricambio d’aria è sufficiente e l’anidride carbonica è come nei locali chiusi.

Sotto la mascherina la temperatura sale di due gradi, causando a volte un certo disagio a chi la indossa.

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