Coronavirus, bilancio del giorno e quanto avviene in Sicilia - QdS

Coronavirus, bilancio del giorno e quanto avviene in Sicilia

redazione web

Coronavirus, bilancio del giorno e quanto avviene in Sicilia

venerdì 13 Marzo 2020

Quindici contagiati più di ieri. Multe per mascherine a venti euro nel Siracusano. A Palermo i Vigili sgomberano le bancarelle dai mercati. Denunciati a Catania. Nell'Ospedale Cervello si cercano cinquanta specializzandi e dodici tecnici. Un posto di terapia intensiva a Lipari

Sono complessivamente 130 i pazienti risultati positivi al Coronavirus in Sicilia, 15 più di ieri. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Il quadro riepilogativo aggiornato a oggi

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi negativi analizzati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 1.496, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 130 campioni (15 più di ieri).

Risultano ricoverati 44 pazienti (dieci a Palermo, quindici a Catania, sei a Messina, uno a Caltanissetta, quattro ad Agrigento, due a Enna, due a Siracusa e quattro a Trapani) di cui solo 7 in terapia intensiva, mentre 82 sono in isolamento domiciliare, due sono guariti e due deceduti.

Mascherine, rischia il carcere fino a tre anni

La Guardia di Finanza ha denunciato l’amministratore di una società di Lentini, nel Siracusano, che ha venduto mascherine applicando incredibili ricarichi (da sette centesimi a dieci euro) e multato il titolare di una farmacia che non ha rispettato la normativa fornendo le indicazioni di utilizzo.

L’amministratore della società è stato denunciato per manovre speculative su prodotti sensibili e rischia la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 25.822 euro.

L’indagine è scattata dalla segnalazione di un cittadino, che lamentava i prezzi eccessivi praticati da una farmacia nella vendita di mascherine.

I militari hanno scoperto che le mascherine, di diversa tipologia, erano vendute fino a venti euro al pezzo, ma erano state acquistate da un rivenditore all’ingrosso sostenendo costi fino a tredici euro per singolo prodotto.

Al farmacista è stata contestata solo una violazione di natura amministrativa.

La Guardia di finanza è risalita alla società all’ingrosso che aveva venduto la mascherine che le aveva acquistate dai produttori da 7 centesimi a 6,48 ciascuna.

La società all’ingrosso avrebbe acquistato telematicamente e venduto sempre on line a diverse farmacie del nord.

Palermo, sgomberate bancarelle al Capo e Ballarò

Agenti della polizia municipale sono intervenuti nei mercati storici di Ballarò e del Capo a Palermo per fare chiudere le bancarelle esterne come previsto dalle norme per limitare il contagio da coronavirus.

Per disposizione del Comune possono stare aperti i generi alimentari dentro le botteghe.

Ieri il Comune ha deciso di sospendere da sabato e fino a lunedì l’attività del mercato ortofrutticolo e del mercato ittico.

Controlli Ps a Catania, quattordici denunciati

Agenti delle volanti della Questura di Catania hanno denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità 14 persone uscite dalle proprie abitazioni senza motivi di lavoro, di salute, né ad altre esigenze particolari che giustificassero una deroga al Dpcm per contenere l’emergenza Covid-19.

Altre certificazioni consegnate alla polizia saranno oggetto di accertamenti d’ufficio per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate per l’eventuale contestazione del reato di false dichiarazioni rese a pubblico ufficiale.
La polizia ha controllato anche 25 esercizi pubblici e il titolare di un un chiosco bar è stato denunciato perché nonostante il divieto e le diffide, continuava ad esercitare la sua attività somministrando alimenti e bevande.

Infine, in alcune occasioni le persone riunite in assembramento sono state invitate a fare rientro a casa.

Villa Sofia Cervello cerca specializzandi e tecnici

In arrivo negli ospedali dell’azienda Villa Sofia Cervello cinquanta medici specializzandi e dodici collaboratori professionali tecnici sanitari per far fronte all’emergenza Covid 19 e garantire i livelli essenziali di assistenza.

La direzione strategica ha deliberato, con procedura di urgenza, l’avviso pubblico per il conferimento, con contratti di lavoro autonomo, di venti medici specializzandi iscritti all’ultimo o al penultimo anno della scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione, dieci della scuola di specializzazione di malattie infettive, dieci in malattie dell’apparato respiratorio e dieci di medicina interna.

Il termine per la presentazione delle domande scade il 17 marzo.

Gli incarichi avranno durata non superiore a sei mesi, tranne proroghe dettate dal perdurare dello stato di emergenza. Gli specializzandi, che saranno reclutati, resteranno iscritti alla scuola di specializzazione universitaria e continueranno a percepire il trattamento economico previsto dal contratto di formazione medico specialistica che sarà integrato dagli emolumenti corrisposti per l’attività svolta, sino alla concorrenza del trattamento economico di base per il profilo di dirigente medico.

A causa delle condizioni di necessità e urgenza gli incarichi saranno conferiti secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Via libera anche alla selezione pubblica per l’assunzione, sempre con contratti di lavoro autonomo, sempre di sei mesi prorogabili con il perdurare dell’emergenza, di sette collaboratori professionali tecnici sanitari di laboratorio biomedico e cinque collaboratori professionali tecnici sanitari di radiologia medica. Anche in questo caso il termine per presentare le domande è il 17 marzo.

Gli avvisi sono pubblicati sul sito www.ospedaliriunitipalermo.it nella sezione concorsi non scaduti.

Un posto di terapia intensiva anche a Lipari

“Nell’ospedale di Lipari finalmente abbiamo un posto letto di terapia intensiva”.

Lo ha annunciato il direttore sanitario Enzo Compagno.

Il direttore generale dell’Asp 5 ha anche comunicato l’arrivo di due medici.

“Abbiamo ottenuto il posto di terapia intensiva – spiega il direttore sanitario – in sinergia con la direzione generale dell’Asp di Messina. Abbiamo trasformato la sala di endoscopia con un posto letto di terapia sub intensiva per il mantenimento di un paziente intubato per brevi periodi nelle more di un eventuale trasferimento presso un centro di rianimazione”.

“E’ un momento difficile – dice il dottore Compagno – ci aspettiamo che tutti facciano la propria parte. Non è il momento di fare richieste, è il momento del sacrificio da parte della popolazione e degli operatori sanitari. Invitiamo tutti a rispettare le indicazioni del governo, sopratutto a rimanere in casa, e viverle come qualcosa di sentito per il bene della collettività e non come un atto imposto. Soltanto cosi potremo uscire dal tunnel dove in questo momento si trova la nazione”.

L’ospedale di Lipari è stato attrezzato per poter far fronte ad eventuali casi di sospetta positività al virus “pur sperando di non doverle mettere in atto – sottolinea il direttore sanitario – e che bastino le azioni di contenimento messe in campo dal governo a proteggere la popolazione eoliana dalle infezioni di covid 19”.

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