Coronavirus, Musumeci “serve l’esercito per bloccare arrivi in Sicilia” - QdS

Coronavirus, Musumeci “serve l’esercito per bloccare arrivi in Sicilia”

redazione

Coronavirus, Musumeci “serve l’esercito per bloccare arrivi in Sicilia”

domenica 15 Marzo 2020
ROMA (ITALPRESS) – “Noi ci prepariamo al peggio, anche se la diffusione del virus in Sicilia appare contenuta”. Lo ha detto, ospite di Mezz’ora in più su Raitre, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha aggiunto: “E’ chiaro che bisogna prepararsi al peggio. Siamo preoccupati per le 31 mila persone che sono arrivate in Sicilia. Abbiamo istituito un numero verde per autodenunciarsi e 31 mila persone si sono denunciate, ma quante altre migliaia non si sono registrate? Servono uomini in divisa per controllare i punti di arrivo contro lo sciocco e il furbo e chi mette a rischio il sacrificio fatto da 5 milioni di persone. Ho chiesto pure l’esercito, non ci rimane che altra soluzione che l’impiego dell’esercito, bisogna modificare l’assetto e destinare soldati ai punti di arrivo. Se diamo la possibilità ai soldati di essere anche agenti di sicurezza si viene a creare un deterrente”.
“L’esercito c’è già sulle strade in Sicilia, attraverso l’operazione strade sicure – puntualizza Musumeci -. Bisogna modificare gli assetti e affidare altri o nuovi compiti e questo lo possono fare i Prefetti. Non si tratta di mettere i carri armati sulle strade ma di aiutare le forze dell’ordine, diventando un deterrente che può servire a scoraggiare gli arrivi dal centro nord ma anche da altri Paesi del Mediterraneo, visto che la Sicilia è una regione di frontiera, ecco perché il controllo degli accessi assume un importante significato. Proprio per questo ho chiesto al ministro dei Trasporti di predisporre un’ordinanza che blocchi non solo tutti gli arrivi dei mezzi di trasporto nelle ore notturne ma di impedire il movimento dei passeggeri extraregionali. E consentire soltanto il trasporto delle derrate alimentari. Ho il dovere di difendere la salute dei miei cittadini”.
(ITALPRESS).

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