Coronavirus, Scuola, come migliorare la didattica a distanza - QdS

Coronavirus, Scuola, come migliorare la didattica a distanza

redazione web

Coronavirus, Scuola, come migliorare la didattica a distanza

mercoledì 18 Marzo 2020

Le indicazioni operative del Ministero, dalla scuola dell'infanzia alle superiori. Azzolina, per migliorarla pronta l'assunzione di mille assistenti tecnici. La direttiva, evitare un carico eccessivo di compiti. Il rischio demotivazione

“Per la scuola dell’infanzia è opportuno sviluppare attività, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto ‘diretto’ (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili altre modalità più efficaci. Non si tratta, comunque, di nulla di diverso di quanto moltissime maestre e maestri stanno compiendo in queste giornate e stanno postando sul web, con esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunità educante e costituiscono un segnale di speranza per il Paese”.

Lo scrive in una nota il Ministero dell’Istruzione fornendo alle scuole le prime indicazioni a supporto della didattica a distanza.

“Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado il raccordo tra le proposte didattiche dei diversi docenti del Consiglio di Classe è necessario per evitare un peso eccessivo dell’impegno on line, magari alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo svolgimento di attività di studio”.

“In particolare negli istituti tecnici e professionali, caratterizzati da una didattica declinata tipicamente nella duplice dimensione della teoria e della pratica laboratoriale, ove non sia possibile l’uso di laboratori digitali per le simulazioni operative o altre formule, che pure diverse istituzioni scolastiche stanno promuovendo, il docente progetta – in questa fase – unità di apprendimento che veicolano contenuti teorici propedeutici, ossia da correlare in un secondo momento alle attività tecnico pratiche e laboratoriali di indirizzo”, conclude il ministero.

La definizione di didattica a distanza

In un passaggio della nota viene definita la didattica a distanza, ossia “Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali”.

Azzolina, pronta l’assunzione di mille assistenti tecnici

“Attraverso l’impegno di tutti – ha aggiunto la Ministro Lucia Azzolina, annunciando una misura per la scuola inizialmente rimasta fuori dal Decreto – il Governo è riuscito ad inserire nel testo finale del Cura Italia anche l’assunzione di mille nuovi assistenti tecnici che, in questa fase di emergenza, potranno dare sostegno alle attività di didattica a distanza per le scuole”.

Ministero, no a una didattica senza spiegazioni

“Il solo invio di materiali – si legge nella nota – o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento”.

“La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati”, si legge nel documento.

La direttiva, evitare un carico eccessivo di compiti

“Occorre – è scritto nella nota del Ministero – evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico è prezioso. E occorre sottolineare che si tratta comunque, è opportuno ricordarlo, di uno strumento, utile anche e soprattutto in questi frangenti e svincolato dalla “fisicità” del luogo nel quale la didattica si esercita. Come del resto altri strumenti possono essere utili, purché ne sia chiaro lo scopo”.

I temi della nota, didattica contro il rischio demotivazione

Cosa si intende per didattica a distanza, la questione della privacy, la progettazione delle attività, l’attenzione agli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, la valutazione delle attività didattiche a distanza: questi i temi trattati dalla nota pubblicata dal Ministero dell’Istruzione per offrire chiarimenti e supporto alle istituzioni scolastiche.

La didattica a distanza, da un lato, sta servendo a “mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza”, combattendo “il rischio di isolamento e di demotivazione”.

Dall’altro lato, è essenziale per “non interrompere il percorso di apprendimento”.

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