Coronavirus, segnali positivi. Cruciale questa settimana. Stop per decreto ai rientri al Sud - QdS

Coronavirus, segnali positivi. Cruciale questa settimana. Stop per decreto ai rientri al Sud

redazione web

Coronavirus, segnali positivi. Cruciale questa settimana. Stop per decreto ai rientri al Sud

lunedì 23 Marzo 2020

Cala il numero dei morti e dei malati, ma non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi. Nuova ordinanza, stop agli spostamenti fuori dai Comuni. Conte accontenta De Luca che aveva chiesto di fermare il previsto esodo verso Sud. Viaggiatori diretti al Meridione respinti in Stazione a Milano. Controlli a Napoli Centrale. Centinaia auto di rientro dal Nord a Villa San Giovanni. Il presidente del Css Locatelli, "Sos contagi in famiglia". Giovani avvantaggiati, ma non troppo. Preoccupazione anche dal maltempo sul Meridione

“Il numero di contagi giornalieri non aumenta e questo è confortante, ma bisogna essere cauti perché i numeri restano alti e il trend va visto in un periodo di medio termine” ha detto ieri sera Gianni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

“Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi né sopravvalutare una tendenza ma è un segnale” ha aggiunto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità.

Settimana cruciale, tra speranze e grandi cautele

Quella che comincia oggi sarà dunque una settimana cruciale, anche se c’è grande cautela negli esperti riguardo alla lettura dei segnali positivi.

Si resta dunque in attesa di una più decisa inversione di tendenza, perché gli effetti delle misure scattate l’11 marzo dovranno mostrarsi al passare delle due-tre settimane dal loro inizio.

“L’impatto delle misure – ha aggiunto Rezza – lo potremo valutare a fine mese”.

Cala il numero dei morti e dei malati

Le cifre parlano di 651 vittime domenica rispetto alle 793 di sabato. I malati in più sono 3.957 contro i 4.821 di ieri, mentre i guariti sono 7.024, 952 più di ieri.

Ma non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi, come ha sottolineato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, che mette in guardia tutti: “la battaglia sarà lunga”.

Secondo Ranieri Guerra, però, assistant director general dell’Oms, “dall’analisi matematica epidemiologica si vede già un certo rallentamento in termini di velocità di espansione e questo induce a pensare che sia un effetto di quanto intrapreso”.

Effetto che si vedrà in questa settimana, ha sottolineato Guerra, mettendo in guardia contro il rischio di una “epidemia di ritorno”.

Nuova ordinanza, stop agli spostamenti fuori dai Comuni

Ma, proprio in ragione dei miglioramenti, non bisogna abbassare la guardia: da ieri è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui si trovano. Salvo, ovviamente, che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Lo ha stabilito l’ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell’Interno che rimarrà efficace fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

De Luca, fermare il previsto esodo verso Sud

Il provvedimento è stato la risposta del Governo nazionale alla richiesta del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha avuto ieri mattina un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sollecitando “l’adozione di misure drastiche per bloccare il prevedibile flusso di cittadini di ritorno al Sud e in Campania per la chiusura di attività produttive”.

“I controlli – aveva chiesto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in un post su Facebook – devono essere rigorosissimi per evitare che altre persone, dopo la chiusura delle aziende e delle fabbriche al Nord, ritornino nelle nostre terre. Se amate la vostra terra di origine e i vostri cari restate in casa”.

Viaggiatori diretti a Sud respinti in Stazione a Milano

E qualcuno ha anche pianto alla stazione Centrale di Milano quando si è visto respingere alla partenza dei treni diretti a Salerno e Napoli perché non ha passato i controlli diventati più stringenti dopo le recenti direttive che limitano gli spostamenti.

I passeggeri, non molti alle partenze, sono stati sottoposti a rigorose e approfondite verifiche dell’autocertificazione e dei documenti e anche a quelli della temperatura corporea.

Una decina, complessivamente, quelli che non avevano i requisiti.

Numerosi i passeggeri giunti con un’autocertificazione incompleta che hanno dovuto integrarla dopo i suggerimenti dei poliziotti.

Alcuni non ce l’hanno fatta oppure non avevano proprio ragioni comprovate per spostarsi. Hanno ripreso le valigie e sono tornate a casa, salvo un giovane campano che ha cominciato una discussione molto animata con gli agenti.

Napoli, controlli sui treni in arrivo dal Nord

E controlli straordinari sono stati effettuati nella stazione ferroviaria di Napoli Centrale sui passeggeri in arrivo dal Nord dagli agenti della Polizia ferroviaria con l’assistenza di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), della Protezione Civile Regionale e della Federazione dei medici di medicina generale.

Il personale della Polfer si è occupato di verificare la sussistenza dei motivi che giustificano lo spostamento dei singoli passeggeri e la rispondenza delle certificazioni presentate.

Personale di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) si è occupato della misurazione della temperatura corporea dei passeggeri mediante termoscanner dirottando verso i medici presenti in stazione quelli che hanno fatto registrare una temperatura corporea superiore ai 37,3 gradi.

Centinaia auto di rientro dal Nord a Villa San Giovanni

“In coincidenza con l’annuncio del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ieri sera si è registrato un consistente quanto pericoloso afflusso di auto all’imbarcadero di Villa San Giovanni sui traghetti privati per Messina”.

Lo denuncia il segretario generale del sindacato Orsa, Mariano Massaro, che aggiunge: “Stiamo parlando di numeri importanti, centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia che secondo i molteplici i decreti del governo centrale e le ordinanze del presidente della Regione, dovrebbe essere abbondantemente blindata”.

Locatelli, “Sos contagi in famiglia”

“Credo – ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità – che sulle misure di prevenzione del contagio da un punto di vista sociale e lavorativo, sia difficile immaginare un incremento. Bisogna dunque spostare l’attenzione sulla prevenzione del contagio interfamiliare”.

L’attenzione degli esperti, dunque, si sposta ora nelle case e i contagi interfamiliari finiscono sotto la lente degli scienziati.

Fondamentale nei contesti familiari è mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus per evitare contagi.

Giovani avvantaggiati, ma non troppo

I giovani sono avvantaggiati: “Non ci sono persone morte né ricoverati in terapia intensiva con meno di vent’anni di età. E tra i morti, solo l’un per cento aveva meno di cinquant’anni” ha detto Locatelli.

“Ma ciò non toglie – ha aggiunto – che anche soggetti giovani apparentemente sani possano andare incontro ai rischi, magari perché i meccanismi delle difese immunitarie non sono così efficienti”.

Preoccupazione anche dal maltempo sul Meridione

Preoccupazione anche dal maltempo, in arrivo, in particolare al Sud, con venti forti e calo temperature, che potrebbe indebolire gli organismi, soprattutto dei più anziani.

L’area depressionaria che si sta avvicinando dall’Europa nord-orientale, attraverso le aree balcaniche, determinerà sul nostro Paese, un deciso rinforzo della ventilazione dai quadranti settentrionali, a cui seguirà un rilevante calo termico, soprattutto sulle regioni del centro-sud.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, che prevede da oggi venti forti o di burrasca, prevalentemente dai quadranti settentrionali, su Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, con possibili mareggiate lungo le coste adriatiche e ioniche.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata, allerta gialla su gran parte di Calabria e Sicilia.

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