Cous Cous Fest, cucina e integrazione culturale protagonisti fino al 29 settembre - QdS

Cous Cous Fest, cucina e integrazione culturale protagonisti fino al 29 settembre

Pietro Vultaggio

Cous Cous Fest, cucina e integrazione culturale protagonisti fino al 29 settembre

giovedì 19 Settembre 2019

Iniziata a San Vito lo Capo la ventiduesima edizione della celebre rassegna internazionale. Degustazioni, sfide e cooking show: protagonisti chef provenienti da tutto il mondo

SAN VITO LO CAPO (TP) – È iniziata la ventiduesima edizione del Cous Cous Fest, rassegna internazionale dell’integrazione culturale, che si tiene ogni anno a San Vito Lo Capo.

C’è tempo fino al 29 di settembre per partecipare a degustazioni, sfide di cucina, cooking show, concerti e spettacoli. Il protagonista principale del Festival è il cous cous, simbolo di contaminazione per eccellenza, che verrà cucinato in tutte le salse da diversi chef provenienti da tutto il mondo.

“Anche quest’anno la nostra cittadina apre le porte al mondo con il Cous Cous Fest, un evento unico nel suo genere che è il fiore all’occhiello del territorio – commenta Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito Lo Capo -. Quest’anno piazza Santuario, la nostra agorà cittadina, ritorna ad essere centrale: sarà il teatro di tutti gli appuntamenti gastronomici e di approfondimento della rassegna. Qui, nel cuore di San Vito Lo Capo, si svolgeranno i due Campionati di cous cous, quello italiano e internazionale.”

Primo fine settimana dedicato al campionato italiano Bia Cous Cous, sono sei i cuochi provenienti da tutta Italia e preselezionati sul web. In palio il titolo di “miglior chef italiano” e la possibilità di entrare a far parte della squadra italiana che gareggerà al campionato fra le nazioni. Nel dettaglio, saranno otto gli chef proveniente da Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Stati Uniti e Tunisia. Un incontro utile per celebrare non solo la tradizione culinaria rivisitata, ma anche la pace e l’integrazione tra i popoli.

A questi si aggiunge un gruppo speciale sotto la bandiera dell’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), formato da due rifugiati politici che hanno partecipato al programma “Food for inclusion” per una integrazione culturale ed economica dei rifugiati in Italia attraverso il cibo. “Ci felicitiamo per la prima partecipazione di un team di rifugiati al campionato del mondo di cous cous – ha affermato Carlotta Sami, portavoce regionale Unchr per il Sud Europa -. è una occasione unica non solo per dimostrare il loro talento, ma anche per il pubblico affinchè possano conoscere le origini attraverso un piatto, simbolo della storia del loro paese”.

I piatti saranno valutati da una giuria popolare e di esperti presieduta da Enzo e Paolo Vizzari, giornalisti esperti di enogastronomia.
Un evento che si ripete ogni anno e che rafforza il legame con questo territorio. Una provincia martoriata, ma che sa farsi valere sfruttando le proprie bellezze. Dopo “Le vie dei Tesori”, anche il Cous Cous Fest si impone come elemento cardine per un richiamo turistico.

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