Crisi di governo, il ditta-tour di Matteo Salvini - QdS

Crisi di governo, il ditta-tour di Matteo Salvini

Pietro Crisafulli

Crisi di governo, il ditta-tour di Matteo Salvini

domenica 11 Agosto 2019

Cronaca semiseria del viaggio nel Sud del capo della Lega Nord. Con un dato obiettivo: da quando non può contare più sulla copertura del M5s, sul web prende batoste. "Pieni poteri" e abbraccio Renzi-Grillo. CONTESTAZIONI A CATANIA GUARDA IL VIDEO

“Chi si ferma è perduto!”.

Nell’affrontare una cronaca semiseria del tour sudista del capo della Lega Nord Matteo Salvini, c’è da registrare come, abbandonati (ma non troppo) slogan geograficamente inadatti come “Forza Etna”, sia tornato al comodo patrimonio dei motti fascisti dal quale pesca a profusione probabilmente dopo l’accordo con il suo editore, esponente di Casa Pound.

Una scelta coerente, peraltro, per chi, agli italiani, ha chiesto “pieni poteri”.

Sembrerebbe che “La Bestia” – ossia quella colossale macchina della propaganda pagata, secondo Matteo Renzi, con parte dei 49 milioni di euro truffati dalla Lega Nord agli italiani -, abbia consigliato a Salvini di preferire la frase “chi si ferma è perduto”, ad altre come ad esempio “L’avvenire dell’Italia è sul mare”.

E questo sia per l’involontario riferimento al quotidiano cattolico che continua ad accusarlo di razzismo, sia per la nota vicenda della moto d’acqua della Polizia di Stato sulla quale il ministro dell’Interno faceva divertire il figlioletto. Per non parlare poi delle sfolgoranti foto del “tour marino” messe a paragone sui social con l’aplomb di quel grande statista che fu Aldo Moro.

Battute a parte, a livello di propaganda, c’è da registrare il fatto che Salvini, da quando ha deciso di fare da solo (o, al massimo, con la Meloni), non può contare più sulla copertura del Movimento cinque stelle. E questo si è rivelato un inaspettato punto di debolezza: nelle ultime ore le pagine (non ufficiali) grilline hanno battuto clamorosamente La Bestia.

Sui social da quando il M5s spara sul capo della Lega Nord guadagna followers. Quelli stessi che Salvini perde.

Intanto, dal web la protesta si è trasferita nel mondo reale (o quasi): “Alla luce della crisi di governo voluta da Matteo Salvini appare assolutamente fuori da qualsiasi grammatica politica e di bon ton istituzionale la sua visita prevista nel municipio di Catania per incontrare sindaco e giunta”.

La dichiarazione è stata diffusa ieri dai parlamentari grillini di Catania (Giulia Grillo è stato uno dei ministri nel mirino di Salvini), che al sindaco (di Fratelli d’Italia) Salvo Pogliese hanno mandato a dire chiaramente come l’incontro con il capo della Lega nord previsto per oggi “sotto la patina istituzionale, è una vera e propria passerella che sancisce, di fatto, l’apertura della campagna elettorale”.

Pogliese si è difeso definendo l’incontro “Una riunione di lavoro totalmente finalizzata a ragioni di confronto istituzionale”, ma i parlamentari pentastellati hanno ugualmente consigliato: “Salvini rimanga dov’è più abile: nelle spiagge a mettere musica. Non sfrutti la città per le sue vetrine personali”.

E un imponente schieramento di forze dell’Ordine è stato necessario in piazza Duomo per la dura contestazione di un nutrito gruppo di catanesi a Salvini davanti al municipio di Catania.

Al grido di “siamo tutti terroni” e “venduto” i cittadini catanesi hanno contestato Salvini. “Per anni ci hanno denigrato e ora vengono a cercare i nostri voti”, ha gridato una donna con in mano la bandiera della Trinacria. Poi hanno tutti iniziò a cantare “Bella ciao”, mentre altri hanno gridato slogan contro la Lega Nord. GUARDA IL FILMATO DI ADNKRONOS

In realtà quello che, dopo la richiesta di “pieni poteri”, è stato ribattezzato ditta-tour (“i dittatori non vogliono le elezioni, più democratico di così che vuoi avere nella vita?” è stato costretto a precisare stamattina il buon Matteo), in Sicilia prevedeva già per oggi una “spiaggiata” nel Lido Caparena di Taormina mare e un comizio pomeridiano a Catania in una piazza Duomo blindatissima, prima della conclusione a Siracusa, con due appuntamenti.

Va notato come, nell’infografica della “Bestia”, il volto raggiante Salvini, campeggi sopra la scritta “Estate Italiana Tour” e con lo sfondo di un panorama della costa jonica con tanto di Etna fumante, sia pur oscurato dal logo con Alberto da Giussano.

Per quanto riguada i temi del tour, almeno a Taormina – lontano da quel Nord pronto ad applaudire ogni sua esagerazione il “Capitano” ha tenuto a tenersi sobrio: “Niente mojito, solo acqua, con questo caldo…” – non si sono discostati da quelli trattati ieri in Basilicata e Calabria, a cominciare dal mantra sulla seduta del Parlamento prima di Ferragosto per certificare istituzionalmente la crisi e voto il prima possibile.

La proposta, cioè, che ha portato all’abbraccio Renzi-Grillo salutato da un sospiro di sollievo del 64% dell’Italia (se consideriamo che i sondaggi attribuiscono a Salvini il 36%).

“Sento Grillo e Renzi – ha detto Salvini – e inorridisco al pensiero di un governo tra loro“. Comprensibilissimo: altro che “pieni poteri”.

“Ho totale fiducia e rispetto del presidente Mattarella – ha detto oggi al Caparena Salvini – che mi sembra abbia ben chiaro il bene dell’Italia”.

Ma la stessa fiducia non ripone nel Presidente della Camera: “Se lunedì i capigruppo convocano le Camere per martedì, come in un Paese civile accadrebbe, si chiude tutto a Ferragosto, Fico può anche decidere che la Camera la convoca a Natale, ma non fa il bene dell’Italia, lo fa solo per salvare la poltrona“.

Ieri Policoro, in Calabria, oltre al divertente striscione con la scritta “Salvini beach party – ingresso: 5 rubli”, le contestazioni non sono mancate e una signorina ha pensato bene anche di “annaffiare” il ministro dell’Interno come un ciclista in salita.

Nel ditta-tour sudista, ai grillini il capo della Lega Nord ha ripetuto che “Se non fossero arrivati tutti No, non avremmo fatto quello che abbiamo fatto”, giungendo ad affermare che per la manovra economica si sta “già lavorando e dialogheremo in maniera costruttiva con l’Europa”.

La conclusione, a Isola Capo Rizzuto, è stato un “siamo tutti pronti per andare in Parlamento, prima si vota, prima gli italiani avranno un nuovo governo e una nuova manovra economica”.

A Siracusa, per accogliere Salvini, sono pronte lenzuola bianche sui balconi del centro storico di Ortigia con scritte a favore dei migranti: “Questa è una casa che accoglie”; e ancora: “Non in mio nome”.

Intanto, sul web, da un sito della Napoli di Giggino Di Maio, rimbalza un video dedicato al capo della Lega Nord.

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