Cuffaro, un favore al malaffare lo stop ai termovalorizzatori - QdS

Cuffaro, un favore al malaffare lo stop ai termovalorizzatori

redazione web

Cuffaro, un favore al malaffare lo stop ai termovalorizzatori

mercoledì 27 Novembre 2019

L'ex governatore lo ha detto davanti all'Antimafia regionale attaccando al suo successore. "Mandati in dissesto i Comuni". La legge di Lombardo sulla gestione dei rifiuti e la relazione della Commissione ecomafia del 2010

“Per fermare i termovalizzatori il governo che è venuto dopo di me disse che lì si annidava il malaffare. No, il malaffare e l’illegalità si annidano da un’altra parte, dove sono stati messi i soldi: nelle discariche. Hanno fatto diventare la Sicilia una pattumiera”.

Cuffaro attacca Lombardo senza nominarlo

Lo ha affermato l’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro, durante la sua audizione davanti alla Commissione regionale Antimafia, facendo riferimento al governo di Raffaele Lombardo, senza però mai citarne il nome.

Cuffaro ha aggiunto inoltre: “Ricordo poi che il governo venuto dopo di me era fatto da chi stava con me nel mio governo e aveva appoggiato i termovalorizzatori”.

“Mandati in dissesto finanziario i Comuni”

Per Cuffaro “con la scelta di bloccare i termovalorizzatori sono stati mandati in dissesto finanziario i Comuni e il debito degli Ato, che allora era di 37 milioni di euro, oggi è di oltre 1,5 miliardi di euro”.

Nel Piano di Cuffaro quattro inceneritori da sei miliardi di euro

Nel 2002 Cuffaro, che era anche commissario per l’emergenza rifiuti, aveva varato il “Piano di ciclo dei rifiuti per la Sicilia” prevedendo la costruzione di quattro termovalorizzatori nella Regione: ad Augusta (Siracusa), a Bellolampo (Palermo), a Casteltermini-Castelfranco (Palermo) e a Paternò (Catania) per una spesa complessiva, fondi europei compresi, di sei miliardi di euro.

La legge regionale varata dal Governo Lombardo

Il Governo Lombardo, nell’aprile del 2010, aveva varato la legge regionale n. 9 2010 sulla “disciplina della gestione integrata dei rifiuti e la messa in sicurezza, la bonifica, il ripristino ambientale dei siti inquinati, nel rispetto della salvaguardia e tutela della salute pubblica, dei valori naturali, ambientali e paesaggistici, in maniera coordinata con le disposizioni del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, in attuazione delle direttive comunitarie in materia di rifiuti”.

La legge, di fatto, escludeva la costruzione di inceneritori.

La relazione della Commissione parlamentare sulle ecomafie

Va aggiunto, secondo la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie presieduta dall’allora senatore del Pdl Gaetano Pecorella e presentato nell’ottobre del 2010 a Palermo il 17 giugno del 2003, Cuffaro avrebbe stipulato “quattro convenzioni per la realizzazione degli inceneritori, rispettivamente con la Tifeo energia ambiente scpa, la Palermo energia ambiente scpa, la Sicil power spa e la Platani energia ambiente scpa”, tutte società mai coinvolte in procedimenti giudiziari.

Ma nella relazione la Commissione parlamentare aveva sottolineato che “alcune aziende infiltrate” sarebbero state dentro l’affare inceneritori e tra queste l’Altecoen, che, in alcune gare d’appalto sui rifiuti, sarebbe stata sponsorizzata dal boss catanese Benedetto Santapaola.

Cuffaro ai cronisti, “Non rifarei certi errori”

“Se potessi tornare indietro – ha detto Cuffaro rispondendo alle domande dei cronisti al termine dell’audizione – non rifare certi errori per i quali ho pagato il mio conto: avrei un atteggiamento differente, sarei più accorto e guardingo a incontrare la gente e non così aperto con tutti come sono stato in passato”.

“Non abolire il voto segreto”

“Ho fatto otto anni il presidente della Regione anche col voto segreto. E’ una delle prerogative della democrazia parlamentare, è stato istituito per dare la possibilità al parlamentare di votare liberamente le cose più difficili. Io non l’ho mai chiesto l’abolizione, ho pensato semplicemente di parlare con chi mi votava contro”.

“Mi meraviglia il consenso dato a Salvini in Sicilia”

“Mi meraviglia molto il consenso dato a Salvini in Sicilia, come mi ha meravigliato quello per il M5s anche se si sta riducendo: il siciliano si aggrappa alla possibilità della speranza e del futuro, Salvini rappresenta questa speranza. Io rimango democristiano”.

“Due milioni di ex cuffariani in Sicilia”

“Gli ex ‘cuffariani’ in Sicilia sono due milioni: ora sono divisi dappartetutto, in Fi, FdI, Pd e nella Lega. C’è stata una sorta di diaspora, è finito il ‘cuffarismo’ ora c’è il ‘cuffaresimo’: quando erano con me erano cattivi e ‘cuffaristi’, adesso che non ci sono più io tutti sono diventati buoni”.

Grillini, brava gente, pulita e onesta

“Quelli del M5s sono ragazzi per bene, io ne conosco tanti, puliti, onesti. Che abbiano portato un segnale di novità e di discontinuità è fuori discussione, vanno apprezzati per quello che fanno: stanno dando una risposta al Paese. Se poi non ci si organizza diventa difficile, mi auguro che riescano a consolidarsi e non diventino una meteora”.

“Serve un partito che riprenda la tradizione della Dc”

“Io sono democristiano. E sto con i miei amici che spero lavorino per tenere una bandiera al centro, si chiami ‘Noi con l’Italia’ o come vogliono. Io sto con loro. E’ indubbio che quando davanti a una scheda la gente si ritroverà la Lega, il M5s, il Pd e FdI se vuole dare un voto moderato che fa? Noi speriamo che oltre a Italia Viva ci sia anche ‘Noi con l’Italia’ o un partito che riprenda la tradizione storica e culturale della democrazia cristiana”.

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