Cura Italia, il decreto passa al Senato con la fiducia - QdS

Cura Italia, il decreto passa al Senato con la fiducia

redazione web

Cura Italia, il decreto passa al Senato con la fiducia

giovedì 09 Aprile 2020

Nel Palazzo Madama 142 sì, 99 no e quattro astenuti. Il testo passa ora alla Camera. Il timore che le opposizioni avessero intenzione di bocciare la misura, con ricadute negative sull'Italia e gli italiani. In vigore il decreto imprese

Il Senato ha votato la fiducia al Governo Conte sul decreto Cura Italia.

Il testo, approvato a palazzo Madama con 142 voti a favore, 99 contrari e quattro astenuti, passa alla Camera.

L’intera opposizione ha votato contro il provvedimento, lamentando la mancanza di un reale confronto sulle misure in esso contenute.

La votazione giunta ben dopo la conclusione della discussione sulla fiducia al dl Cura Italia.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha chiesto infatti una sospensione prima di votare con la motivazione che “la bollinatura del testo” non era “ancora completa”, come ha spiegato all’Assemblea di Palazzo Madama.

Inevitabile la protesta dell’opposizione e in particolare della Lega Nord.

Ma in molti hanno avuto l’impressione che dietro la scelta di porre la fiducia ci fosse un più che giustificato timore che le opposizioni avessero intenzione di impallinare il Governo nonostante la delicatezza del momento vissuto dal Paese a causa dell’emergenza coronavirus e le ricadute estremamente negative che un simile atto avrebbe potuto avere sull’Italia e gli italiani.

Così, al momento del voto al Senato, le opposizioni hanno annunciato il proprio no proprio a causa della blindature.

“Le critiche delle opposizioni – ha commentato Paola Taverna, senatrice del M5s – all’operato di questo Governo sono smentite quotidianamente non dalle parole della maggioranza o del presidente del Consiglio, ma dai fatti, dai riconoscimenti internazionali, dai plausi dell’Oms, dal senso del dovere con il quale gli italiani hanno prima compreso e poi rispettato le disposizioni poste”.

“Niente è valso – ha aggiunto – nemmeno in una situazione così drammatica e al contempo epocale, a far sì che si mettesse da parte, almeno per il momento, l’irriducibile costume di volere accrescere, anche se in maniera sleale, il proprio consenso”.

E’ in vigore, intanto, dopo la pubblicazione in Gazzetta, il decreto imprese.

E con la pubblicazione, cambiano i requisiti del bonus da 600 euro per i professionisti, previsto dal decreto Cura Italia.

E’ stato infatti precisato che l’indennità spetta ai “non titolari di trattamento pensionistico” iscritti “in via esclusiva” alle Casse private .

Una novità che bloccherebbe i pagamenti (imminenti) di parte delle domande di accesso al sussudio, presentate agli Enti dal primo aprile.

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