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Beni culturali, dal Fesr oltre ventitré milioni per quelli siciliani

Pietro Vultaggio

Beni culturali, dal Fesr oltre ventitré milioni per quelli siciliani

sabato 06 Giugno 2020

Tra gli altri, finanziati lavori per la Villa del Casale di Piazza Armerina, la Zisa e il parco archeologico di Selinunte. Da pochi giorni i musei e le zone archeologiche della Sicilia sono tornati fruibili ai visitatori di ogni regione

PALERMO – I Beni culturali siciliani rappresentano l’identità storica per eccellenza dell’Isola, così tanto da avere sempre un’attenzione particolare. Infatti, oltre ventitre milioni di euro, per la precisione 23.868.878,30, andranno per monumenti importanti quali la villa del Casale di Piazza Armerina, le cattedrali di Palermo, Monreale, Cefalù, la Zisa, parco archeologico di Selinunte e il complesso del convento della Croce di Scicli.

Tutte le somme saranno finanziate a valere sul Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020, linea d’intervento 6.7.1. L’intervento più importante riguarda, però, la villa del Casale con quasi dieci milioni di euro di finanziamento (quasi sei milioni per la realizzazione di opere strutturali, più nuove coperture e altri quattro milioni di euro per interventi di recupero sui mosaici e sulle superfici decorate).

La villa del Casale è un edificio abitativo tardo antico, popolarmente definito villa nonostante non abbia i caratteri della villa romana extraurbana, quanto piuttosto del palazzo urbano imperiale.

Altri quattro milioni e duecento mila euro per il convento della Croce ed il sito archeologico di Castelluccio a Scicli. Due milioni di euro, invece, per il duomo di Cefalù (definitivamente completato in età sveva. Il monumento ha uno stile romanico con tratti bizantini).

Un milione e mezzo è stato destinato per il recupero e la valorizzazione dell’area del teatro antico di Palazzolo Acreide (la sua datazione oscilla tra III secolo a.C. e II secolo a.C.). Un altro milione e mezzo per il parco archeologico di Selinunte, il cui impianto urbanistico greco si colloca ai livelli più alti della storia dell’urbanistica moderna. L’incredibile numero e qualità dei templi è, effettivamente, una peculiarità selinuntina. Oltre un milione e cento mila euro per gli spazi espositivi del nuovo museo di Messina.

Un milione di euro, rispettivamente, per la Cuba di Palermo (si presenta oggi come una grande scatola muraria semivuota, nulla più rimane, se non pochi resti delle decorazioni dei piani interni e dei rivestimenti del piano terra) e la Zisa di Palermo (concepita come dimora estiva dei re, rappresenta uno dei migliori esempi del connubio di arte e architettura normanna con ambienti tipici della casa normanna e decorazioni e ingegnerie arabe per il ricambio d’aria negli ambienti).

Oltre settecento mila euro per palazzo dei Normanni e piazza della Vittoria. Cinquecento mila euro vanno, invece, per il restauro della porta di Bonanno Pisano nel duomo di Monreale (conosciuta anche come Porta del Paradiso, è una porta bronzea inviata da Pisa dall’artista Bonanno pisanus e realizzata probabilmente tra il 1185 e il 1186).

Parallelamente a questa pioggia di sovvenzioni, non sono state dichiarate ammissibili al finanziamento due progetti: uno relativo ad un boschetto nel parco archeologico di Selinunte per 735 mila euro e i lavori di restauro del pavimento della cattedrale di Palermo per 170 mila euro. Intanto si attende, anche, l’approvazione del comma 4 dell’articolo 10 della Legge di Stabilità con cui la Regione prevede un altro contributo da 4 milioni di euro per le cattedrali di Palermo e Monreale.

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