"Valorizzazione del biologico e coinvolgimento dei giovani" - QdS

“Valorizzazione del biologico e coinvolgimento dei giovani”

Carmelo Lazzaro Danzuso

“Valorizzazione del biologico e coinvolgimento dei giovani”

mercoledì 04 Marzo 2020

Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento regionale agricoltura, due le principali scelte strategiche per rilanciare il comparto agricolo siciliano. I bandi in pubblicazione e le novità in arrivo. La riforma dei Consorzi di bonifica

Intervistato dal vice presidente, Filippo Anastasi, il dirigente generale Dario Cartabellotta risponde alle domande del QdS.

Come ha trovato il Dipartimento Agricoltura al suo insediamento?
“Mi sono insediato a maggio e al Dipartimento ho trovato un grosso contenzioso che siamo riusciti a superare grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione, i tecnici e le imprese”.

Quali sono le strategie per sostenere l’agricoltura siciliana?
“Portiamo avanti le due scelte strategiche fatte dal governo Musumeci, che sono quelle di puntare sull’agricoltura biologica e sui giovani. L’agricoltura biologica è stata scelta perché si stanno modificando le abitudini dei consumatori ed è ormai un’esigenza del mercato. La seconda strategia riguarda i giovani per decisione della Commissione europea, che punta sulla sostenibilità ambientale e sull’adattamento climatico secondo le azioni previste dall’agenda Onu 2030”.

dario cartabellotta

Come procede il percorso dei giovani in agricoltura?
“Dopo avere risolto contenziosi anche sull’imprenditoria giovanile, mille giovani si sono potuti insediare in agricoltura fino al 31 dicembre e seicento si insedieranno entro fine febbraio. Questi ingressi portano grandi novità nel settore. Hanno progetti innovativi, sono aperti al biologico, al risparmio energetico, alla tracciabilità, alla sicurezza e a tutto ciò che è diversificazione, come per esempio la fattoria didattica e l’agricoltura sociale. Si creano aggregazioni, penso per esempio al Consorzio della carota, al pomodorino, all’uva da tavola e al Distretto degli agrumi. Inoltre, stiamo lavorando anche sul digitale per creare condivisioni. Posso dire che l’obiettivo comunitario dei prossimi dieci anni è di un’Europa verde, intelligente e connessa, che vede la Sicilia con le carte in regola per raggiungere il traguardo. Ciò avverrà grazie al capitale umano delle imprese e all’Amministrazione pubblica, che deve essere sempre aperta alle innovazioni. In questi ultimi anni abbiamo assistito a tante novità, tra queste la coltivazione dei frutti tropicali. Il mango di Balestrate e di Capo d’Orlando ha raggiunto qualità eccellenti, riconosciute a livello internazionale”.

Quali bandi sono in pubblicazione?
“Nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, ce ne sono tre: il primo appartiene alla sottomisura 5.2 e riguarda il sostegno agli investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici. In questo caso, il bando di 10 milioni di euro è destinato alla riconversione degli agrumeti colpiti dal Citrus Tristeza Virus. Il secondo bando, sottomisura 4.1, sostegno a investimenti nelle aziende agricole, offre l’opportunità di rinnovare il parco macchine. Ci sono 40 milioni con un importo massimo finanziabile di 300 mila euro a progetto. Il terzo bando riguarda l’agricoltura sociale, una nuova frontiera dopo l’agriturismo e la fattoria didattica, che fa assumere alla campagna una funzione terapeutica, riabilitativa e di inclusione sociale. La sottomisura 6.4 a, che supporta questa diversificazione dell’attività agricola, mette a disposizione 5 milioni di euro con progetti finanziabili fino a 250 mila euro”.

Ci sono altre novità in arrivo?
“In agricoltura ci sono varietà per coprire diversi mesi di commercializzazione, dal primo novembre al 31 maggio, e gli agricoltori devono cogliere queste opportunità di rilancio dell’economia”.

Qual è lo stato di salute dell’olivicoltura?
“Abbiamo un potenziale di mercato che non riusciamo a soddisfare con la nostra produzione. Con la nuova programmazione dobbiamo recuperare gli oliveti esistenti e supportare le zone che possono contare sulla produttività. Abbiamo due tipologie di olivicoltura: quella delle aree interne, che non è molto produttiva ma è utile ai fini ambientali, e quella che può essere rilanciata attraverso nuovi impianti moderni meccanizzati, soprattutto a Castelvetrano e Vittoria. Inoltre, stiamo studiando un meccanismo di aggregazione tra le aziende per affrontare i mercati”.

Su quali altri settori bisogna puntare?
“Frutta secca, latte ovino e grano”.

Il grano siciliano è apprezzato nel mondo?
“I grani antichi hanno recuperato il valore dell’identità siciliana e hanno un’evidenza scientifica che trae origine dalla prima catalogazione, avvenuta nel 1930 dal De Cillis a Caltagirone. Finalmente è stato approvato il disciplinare del grano duro e la Commissione europea ha riconosciuto il marchio Qualità Sicura. Abbiamo il Tumminia, il Cappelli, il Russello, il Perciasacchi, il Maiorca e tanti altri, con circa settanta grani con grandi potenzialità per il mercato. Con la legge Born in Sicily, approvata quando ero assessore, abbiamo tutelato e valorizzato le risorse genetiche per l’agricoltura e l’alimentazione. Abbiamo creato anche la moltiplicazione in purezza di queste varietà che occupano tre-quattromila ettari e che possono arrivare a diecimila ettari. Il resto del territorio si potrebbe occupare con grani moderni, come il Simeto. Oggi i prodotti che hanno il marchio Qualità Sicura garantiscono l’assenza di glifosati e microtossine. Inoltre, i grani siciliani non hanno un alto indice di glutine”.

La riforma dei Consorzi di bonifica è al traguardo?
“Attualmente è all’esame della Commissione Attività produttive dell’Ars, dove è stato svolto un lavoro di audizioni e sintesi delle diverse posizioni dei soggetti interessati al riordino. Il Disegno di legge del governo Musumeci prevede un riequilibrio territoriale dei lavoratori, la copertura dei debiti accumulati dai Consorzi di bonifica, il giusto prezzo dell’acqua. La norma trae spunto dalle decisioni assunte in conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è la creazione di una governance con un unico Consorzio regionale e quattro Distretti territoriali che dovranno rispondere alle esigenze degli agricoltori”.

In agricoltura qual è lo stato di salute delle infrastrutture?
“Il Governo Musumeci ha investito settanta milioni di euro sulla viabilità interpoderale. In attivo abbiamo due bandi. Uno in corso di esecuzione prevede un finanziamento di cinquanta milioni di euro, mentre l’altro di venti milioni di euro è con una valutazione in corso dei progetti”.

A che livello è la spesa dei fondi Ue per gli anni 2014-2020?
“Nel 2019 sono stati spesi 870 milioni di euro su una cifra disponibile di due miliardi e cento milioni di euro. Degli 870 milioni, 250 sono stati spesi da maggio a dicembre grazie al superamento anche di precedenti contenziosi e alla collaborazione tra l’Amministrazione, i tecnici e le imprese. Un buon risultato, se consideriamo che in quattro anni sono stati spesi circa seicento milioni di euro. La restante cifra dei due miliardi deve essere spesa entro il 2022. Entro il 31 dicembre di quest’anno, occorre spendere circa trecento milioni di euro”.

CURRICULUM

Dario Cartabellotta, laureato in Scienze agrarie, è stato dirigente generale del Dipartimento regionale Interventi infrastrutturali dal 2006 al 2009; dal 2008 al 2009, poi, ha ricoperto il ruolo di commissario unico dei Consorzi di bonifica. Da luglio 2009 al febbraio 2012 è stato dirigente generale dell’Istituto regionale della vite e del vino. Nel passato Governo è stato assessore alle Risorse agricole e alimentari. Ha infine ricoperto l’incarico di dirigente generale del Dipartimento Pesca mediterranea prima di diventare dirigente generale del Dipartimento Agricoltura.

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