Ddl, Musumeci, “Non siamo irresponsabili”. Micciché va avanti - QdS

Ddl, Musumeci, “Non siamo irresponsabili”. Micciché va avanti

redazione

Ddl, Musumeci, “Non siamo irresponsabili”. Micciché va avanti

venerdì 30 Ottobre 2020

“Utilizzeremo la legge solo quando ci saranno le condizioni per poterlo fare. Boccia ha fatto un processo alle intenzioni”. Il Presidente dell'Ars, "La Sicilia non può reggere il Dpcm di Conte"

PALERMO – Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non ci sta a vedersi coinvolto in uno scontro istituzionale a causa delle restrizioni anti Covid e risponde alle dichiarazioni di Francesco Boccia parlando di processo alle intenzioni. Il ministro per gli Affari regionali infatti aveva dichiarato che il governo nazionale era già pronto ad impugnare tutti i provvedimenti contrari al Dpcm di Conte.

“Non ho parlato col ministro Boccia – ha detto il governatore della Sicilia – Ha avuto l’imprudenza di dire che il governo impugnerà provvedimenti contrari al Dpcm prima di leggere il nostro disegno di legge: ha fatto un processo alle intenzioni. Boccia è un ministro molto attento – ha aggiunto Musumeci – con lui ho un rapporto istituzionale e personale di grande rispetto. Appena leggerà il ddl, se diventerà legge, si renderà contro che non c’è alcun motivo di scontro”.
E aggiunge: “Nessuno qui vuole riaprire subito, utilizzeremo la legge regionale, se sarà approvata dall’Assemblea siciliana, solo quando ci saranno le condizioni per poterlo fare: non siamo irresponsabili e non subiamo la pressione della piazza. Se le condizioni della Sicilia saranno diverse tra qualche mese da Lombardia e Veneto, non capisco perché non dovrei aprire in anticipo ristoranti e cinema rispetto alle regioni più in difficoltà”.

Il testo, composto da quattro articoli, è stato trasmesso all’Assemblea regionale per l’esame in Aula. Il documento, se approvato dall’Ars, resterà valido dalla sua entrata in vigore fino alla cessazione dell’emergenza. Nessun allentamento delle misure previste dal Dpcm sull’orario di chiusura di bar e ristoranti. Si tratta di una norma che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola. Viene anche aggiunto che “qualora a livello nazionale siano previste mitigazioni o restrizioni delle misure di contrasto alla diffusione del virus, queste possono essere recepite con ordinanza del presidente della Regione”.

Inoltre, viene istituita una commissione di esperti quale organo tecnico consultivo della Regione siciliana. Sarà l’assessore alla Salute che stabilirà con decreto la sua composizione, la sua disciplina di funzionamento, nel rispetto delle competenze del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e dell’osservatorio epidemiologico. Non lascia spazio a repliche Musumeci motivando le ragioni di questo disegno di legge.
“Stiamo applicando in Sicilia – spiega il presidente della Regione – lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di ‘scontro’ con lo Stato è solo in malafede. Avere una legge che consente di rimodulare apertura e chiusura delle attività non significa applicarla a novembre o a dicembre. In questo momento non credo ci siano le condizioni per potere riaprire – ha evidenziato – Ma se a febbraio ci fossero le condizioni non capisco per cui non dovremmo ridurre il calvario delle attività, sentito il Comitato tecnico scientifico. Sappiamo tutti che ci attendono mesi difficili”.

Raffaella Pessina

PALERMO – È cominciato l’iter del ddl sulle norme anticovid esitato dalla giunta regionale che prevede una maggiore elasticità per la Regione nella gestione delle misure restrittive e che dovrà essere approvato dall’Assemblea regionale siciliana.

“Vediamo il disegno di legge che fine farà – ha detto il presidente Musumeci – lo abbiamo trasmesso all’Ars, penso che la prossima settimana sarà all’ordine del giorno”.

Ma il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che tra l’altro ne condivide il contenuto, ha assicurato che l’approvazione arriverà velocemente. 

“Il Ddl c’è. Abbiamo fatto capire che la Sicilia non può reggere il Dpcm del Governo. Noi siamo un’isola in cui sono stati buttati 9 miliardi di Pil”.

Micciché ha anche annunciato che il Ddl sarà “approvato entro una settimana. Il tempo di arrivare in Assemblea”.
“Ci hanno dichiarato zona rossa perché abbiamo avuto nella prima ondata un numero di contagiati inferiore a quello della provincia di Como – ha detto Miccichè – Sono stato a Favignana, tutto chiuso, gente disperata ma lì non c’è stato neanche un positivo. Si può fare fallire un territorio che non ha avuto un solo contagio? Non dico che non ci sia il Covid19 nell’Isola ma conosco il risultato: 9 miliardi di euro persi e meno 1% di morti rispetto all’anno scorso, come riporta l’Istat. Se abbiamo avuto l’1% di morti in meno rispetto all’anno scorso, ditemi…cos’è questa peste?”.

Rossana Cannata, deputato regionale di Fratelli d’Italia, interpellata dal Qds, ha sottolineato la bontà del disegno di legge: “Il governo ha valutato e valuterà la migliore soluzione che può consentire di assicurare il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione rivendicando anche le legittime prerogative per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”.

Per Antonello Cracolici, deputato regionale del Pd, le dichiarazioni di Musumeci servono solo a fare propaganda: “La Provincia di Trento e Bolzano torna indietro e annuncia che si adeguerà alle misure di Austria e Germania. Ora Musumeci potrà copiare quelle della Tunisia o del Marocco – ha detto Cracolici – Si dimostri la serietà di chi governa evitando di agire solo per fare propaganda, e non per proteggere i siciliani dal virus che sta dilagando”.

Irene Milisenda

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