Debito, sette giorni al Governo per evitare la bocciatura dell'Ue - QdS

Debito, sette giorni al Governo per evitare la bocciatura dell’Ue

redazione

Debito, sette giorni al Governo per evitare la bocciatura dell’Ue

sabato 15 Giugno 2019

Questo il tempo concesso al termine delle riunioni in Lussemburgo in cui il ministro Tria ha avviato il negoziato. Se si vuole evitare la procedura d'infrazione occorrono "dati, fatti, impegni". E non la farsa leghista dei mini-bot

La farsa leghista dei mini-bot (“una cattiva idea” l’ha definita Tria) si è rivelata per quello che era e adesso il Governo ha più o meno una settimana di tempo per rispondere ai dubbi dell’Ue sui conti, portando i nuovi elementi che ha promesso.

Questo quanto emerso al termine delle riunioni in Lussemburgo in cui il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha avviato il negoziato con l’Europa. I tempi sono stretti perché la Commissione ha bisogno di tempo per valutare i nuovi dati prima di preparare la raccomandazione di apertura della procedura contro l’Italia sul debito.

“L’Eurogruppo – ha detto il presidente Mario Centeno, nella foto con Tria – ha ascoltato le proposte della Commissione Ue sull’Italia e sostiene la richiesta di prendere le misure necessarie per rispettare le regole di bilancio”.

Il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici ha ringraziato Centeno “per il sostegno espresso alla nostra valutazione sull’Italia: c’è un chiaro sostegno per la nostra analisi e il nostro approccio, ora continuiamo con il lavoro preparatorio che può portare alla procedura, restando pronti a valutare ogni elemento che l’Italia può portare”.

Insomma, come ha tenuto a sottolineare Moscovici, “La porta è ancora aperta e siamo in modalità di ascolto. Accolgo con favore gli impegni di Tria e Conte, so che agiscono in buona fede e con buona volontà per un accordo, ma ci servono più dati, più impegni, fatti, e misure necessarie, perché alla fine le regole sono regole e i conti devono tornare”.

“In questo momento – ha concluso il commissario – una procedura è giustificata, vogliamo evitarla, ma per farlo dobbiamo assicurare che le regole siano rispettate nel 2019 e 2020”.

Il ministro Tria ha assicurato che al commissario Moscovici “anticiperò i nostri programmi per questo e l’anno prossimo”, ma “l’unico problema è che poiché siamo a metà anno non ci saranno documenti nuovi da far uscire ma dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo. L’azione concreta chiesta dalla Commissione Ue è far vedere perché diciamo che possiamo arrivare a un abbassamento previsto del deficit di 0,2 punti. Dovremo dargli le cifre, spiegando da dove vengono. Non è un problema di nuove misure o no, quello è l’obiettivo, noi pensiamo che lo raggiungeremo senza variazioni legislative”.

Tria ha affermato che porterà altri dati alla Ue anche prima della fine di luglio, non soltanto quelli sulle maggiori entrate che saranno disponibili a fine mese.

“Porto dati non chiacchiere”, perché “abbiamo maggiori entrate, quindi maggiori ricavi”.

E rispondendo ad una domanda sulla lettera che intende inviare all’Unione europea il premier Giuseppe Conte ha detto: “è quasi pronta, la stiamo rivedendo, l’importante sono i contenuti: non abbiamo bisogno di misure correttive”.

Intanto l’Eurogruppo ha raggiunto nella notte un accordo sul bilancio della zona euro, dopo oltre dieci ore di negoziati.
Secondo quanto si apprende, però, mancherebbero molti dettagli sul tipo e il livello di finanziamento.

I ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno detto di no a Lussemburgo ai cosiddetti “mini-bot”.

Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha detto che “Non hanno alcun senso, neanche per i Paesi che ne stanno discutendo”.
Ma con la consueta pervicacia leghista il presidente della commissione Bilancio alla Camera Claudio Borghi, apprendendo che anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria boccia i mini-bot ha risposto, “Lo convinceremo!”.

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