Decreto rimpatri, il ministro Bonafede: “Dimezzati tempi iter domande asilo” - QdS

Decreto rimpatri, il ministro Bonafede: “Dimezzati tempi iter domande asilo”

redazione

Decreto rimpatri, il ministro Bonafede: “Dimezzati tempi iter domande asilo”

sabato 05 Ottobre 2019

Provvedimento interministeriale firmato ieri dai responsabili di Interni, Esteri e Giustizia
Di Maio: “Cambio di rotta rispetto alle troppe lungaggini burocratiche”

ROMA – Il decreto “Rimpatri sicuri” dei migranti targato Cinque Stelle “ha importanti ricadute anche sul sistema giustizia: abbiamo domande di protezione internazionale che di fatto, soprattutto in considerazione del loro aumento, occupano grande spazio nei nostri tribunali. Avendo un elenco di Paesi sicuri, con il decreto si permette che tutta la procedura abbia tempi dimezzati proprio per quei Paesi considerati sicuri”, con “una procedura molto agevolata nei tempi, che sono la metà di quelli previsti per una normale procedura di protezione internazionale”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, partecipando alla conferenza stampa di presentazione del decreto firmato ieri dai responsabili di Esteri, Interni e Giustizia.

Per il Guardasigilli inoltre con il dispositivo si interviene “anche nella qualità della decisione. Chi si trova ad esaminare una domanda di protezione internazionale sa che si tratta di un Paese sicuro e quindi abbiamo un diverso meccanismo dell’onere della prova: non ci sono i presupposti per ottenere la protezione, salvo prova contraria. È un passaggio molto importante che permette a chi valuta le domande di poter rispondere con maggiore celerità. Non ci sono sospensioni automatiche dettate dal fatto che si presenta la domanda, ma vengono valutate di volta in volta. Quindi abbiamo un sistema più semplice e certamente più celere”.

“I dati – ha proseguito il ministro – dicono che nel 2016 i procedimenti iscritti presso le Sezioni specializzate dei Tribunali erano 47.000, nel 2017 41.800, nel 2018 parliamo di 48.952 pendenze, al primo semestre 2019 le pendenze sono giunte a oltre 70.000. C’è un incremento importante delle domande: ora grazie a questo decreto i nostri magistrati e le commissioni territoriali avranno la possibilità di smaltirle con più facilità. I procedimenti definiti sono aumentati: nel 2016 erano circa 14.290, nel 2018 ne abbiamo 41.938. Considerando che in quello stesso anno c’erano poco più di 40.000 iscritti, vuol dire che i magistrati fin’ora sono riusciti a smaltire in tempi brevi, nonostante l’enorme difficoltà, questi procedimenti”, ha concluso Bonafede.

Secondo Di Maio siamo di fronte a un decreto “che non urla ma che si occupa dei fatti”. Un decreto che va inteso, ha detto il capo della Farnesina, come “il primo step del nostro piano per avere rimpatri sicuri”.

Di Maio ha sottolineato come il decreto miri a ridurre i tempi dei rimpatri “da almeno due anni a quasi quattro mesi”, con un cambio di rotta rispetto alle “troppe lungaggini burocratiche, tra le domande d’asilo e i ricorsi” che determinano ad oggi la tempistica dei rientri in patria per chi non ha diritto di restare in Italia.
Secondo il ministro, si tratta di un terzo dei migranti che oggi arrivano nel nostro Paese.

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