Deputati, è sempre festa Ars, buone vacanze a 10.000 euro al mese - QdS

Deputati, è sempre festa Ars, buone vacanze a 10.000 euro al mese

Carlo Alberto Tregua

Deputati, è sempre festa Ars, buone vacanze a 10.000 euro al mese

venerdì 09 Agosto 2019

All’Assemblea regionale siciliana si può rimproverare tutto tranne la rigorosa puntualità ricorrente nello stabilire le ferie annuali, con un numero di giorni non inferiore a 40.
La ripresa dei lavori è prevista martedì 10 settembre, ma giusto per salutarsi, commentare il periodo di meritato riposo e magari rivedersi il martedì successivo, tanto non succede niente, perché il sole sorge ugualmente alla stessa ora e la terra continua a girare su se stessa.
Noi abbiamo sempre sostenuto che i settanta deputati regionali sono persone responsabili e sensibili, hanno a cuore le sorti di coloro che li hanno votati in rappresentanza dei 5 milioni di siciliani e farebbero qualunque cosa pur di servirli come meritano.
Soprattutto farebbero qualunque cosa per guadagnarsi l’emolumento di circa 10 mila euro al mese e il successivo assegno pensionistico.
L’Ars, tutto sommato, non costa granché, appena 160 milioni l’anno, contro gli 82 del Consiglio regionale della Lombardia. Ma che c’entra, non c’è paragone! Volete mettere quel Consiglio in raffronto al più vecchio Parlamento del mondo, almeno così si dice!

A Palermo si fanno cose serie, profonde, le leggi sono un condensato di ricami giuridici, scritte in buon italiano, chiarissime. Le leggi dell’Assemblea sono fatte per dare risposte ai numerosi bisogni dei siciliani, ovviamente risposte pronte e tempestive. La responsabilità per la loro esecuzione poi è del governo regionale, il quale invece è lento.
Nella massima istituzione della Sicilia l’ambiente è ovattato, tutti parlano a voce bassa per non farsi sentire, anzi molti deputati hanno l’abitudine di mettersi la mano avanti la bocca non per coprire gli sbadigli che vengono naturali, bensì per evitare che qualcuno possa decifrare le cose importanti che dicono attraverso il movimento delle labbra.
Eh si! I deputati intendono tutelare la loro privacy, soprattutto da quegli spioni dei giornalisti che bazzicano la sala stampa dell’Aula e pongono domande trabocchetto e tendenziose ai vari deputati.
Questo accade perché quei giornalisti facendo in pieno la loro professione e seguendo il Testo dei Doveri vorrebbero carpire i segreti dell’Ars.
Palazzo dei Normanni è un glorioso immobile la cui edificazione si perde nella notte dei tempi. Ha bisogno di continua manutenzione per restaurare e mantenere le ricchezze archeologiche, letterarie e artistiche che sono al suo interno.
Poi vi è la fondazione Federico II, che è una fucina di iniziative per diffondere la cultura anche al di fuori della stessa Assemblea. Diretta magistralmente da Patrizia Monterosso, non lascia nulla di intentato per riscoprire vecchie tradizioni e, soprattutto, farle scoprire al popolo ignorante.
Bisogna essere orgogliosi dell’Assemblea regionale e dei suoi settanta deputati nonché dei quasi 175 dirigenti e dipendenti, perché è un esempio in campo nazionale della capacità di approvare leggi efficaci, anche andando a ledere interessi di gruppi di potere e di lobby che dentro le mura del Palazzo non entrano mai.
I settanta deputati sono persone adamantine, nessuno di essi ha avuto problemi con la giustizia, nessuno di essi è indagato, imputato o condannato, sono tutti bravissime persone, oneste e luminose, d’esempio ai cittadini e non hanno indugiato un solo istante nell’abolizione degli odiati vitalizi.

I siciliani dovrebbero avere un senso di gratitudine verso i rappresentanti che hanno eletto, almeno quella parte degli elettori che è andata a votare. Tutti gli altri, oltre la metà, ha ignorato la scadenza elettorale del 5 novembre 2017 preferendo divertirsi.
Il lavoro delle commissioni è intenso, è razionale, è competente, è svelto. I disegni di legge vengono esitati in tempi europei, nessuno di quei componenti fanno manfrina, tutti badano al sodo, formulando testi legislativi idonei a risolvere i problemi.
Tutte le leggi contengono termini chiari e perentori per la loro attuazione. Ciò significa che chi non rispetta tali termini (burocrati) riceve sanzioni ineludibili e pesanti anche di tipo patrimoniale, che comunque incidono sulla carriera e sul loro posto di lavoro, in quanto sono previsti licenziamenti in tronco per le inefficienze.
Andiamo sereni verso il ferragosto col consuntivo elencato e un arrivederci al 10 settembre.

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