Desertificazione campagne, Zfm possibile antidoto - QdS

Desertificazione campagne, Zfm possibile antidoto

Michele Giuliano

Desertificazione campagne, Zfm possibile antidoto

mercoledì 04 Dicembre 2019

L'allarme delle organizzazioni di categoria: “Zone montane in difficoltà, servono misure straordinarie per queste aree”. Soprattutto nelle aree dell’entroterra siciliano si registrano pesanti problemi e il progressivo abbandono

PALERMO – Le aree montane siciliane, patrimonio agricolo dell’isola, hanno bisogno di un sostegno reale e immediato perché si possa andare avanti con la produzione agricola ed evitare l’abbandono dei territori e la desertificazione del territorio.

Lo proclama con forza la Copagri Sicilia, che si pone al fianco delle popolazioni delle Madonie e zone montane interne. La necessità si concretizza in uno sviluppo sostenibile per evitare lo spopolamento delle zone dell’entroterra siciliano ricco di risorse, ma povera, per colpa della miopia della politica siciliana.

Questo in sostanza ciò che ha sostenuto, durante il consiglio regionale della Copagri, il presidente regionale Natale Mascellino: “Esortiamo la deputazione regionale tutta, escluso nessuno – dice il presidente – a velocizzare l’approvazione della legge obiettivo, istituita proprio per le zone montane”.

La stessa posizione è sostenuta dai comitati dei produttori, che negli ultimi 5 anni hanno presentato diverse rivendicazioni. “L’auspicio della Copagri – continua Mascellino – sarà quello che una parte della popolazione siciliana, circoscritta non solo nelle Madonie, potrà beneficiare di tutte quelle agevolazioni fiscali e contributive che serviranno da volano per lo sviluppo economico agroalimentare, turistico e tutto l’indotto che gira attorno all’economia locale”.

Purtroppo la desertificazione è una tra le più gravi priorità ambientali che interessano i territori aridi, semi-aridi, secchi e sub-umidi del Mediterraneo. Viene definita come il processo che porta ad una riduzione irreversibile della capacità del suolo di produrre risorse e servizi, riducendo in pratica la capacità dei terreni di dare frutto, con un processo che, se non interrotto per tempo, può diventare irreversibile.

L’urgenza di affrontare il problema è basata sul fatto che il processo di perdita globale delle risorse produttive del territorio ha molteplici conseguenze. Per esempio, da un punto di vista socio-economico, a livello globale la desertificazione può causare instabilità economica e politica, impedendo il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile nelle aree e nei paesi interessati e sottoponendo a forti pressioni l’economia e la stabilità delle società confinanti.

Per quanto invece attiene alle conseguenze sull’ambiente, essa contribuisce alla riduzione delle biodiversità e della produttività biologica globale, un delicato equilibrio che va tutelato e salvaguardato.

Il tema della desertificazione è un argomento assai sentito dalla Regione Siciliana che, grazie al lavoro congiunto degli Assessorati Territorio ed Ambiente e Agricoltura e Foreste, con la collaborazione con il Centro di Telerilevamento Mediterraneo di Palermo, ha elaborato una proposta metodologica per la redazione di una “Carta delle aree vulnerabili al rischio di desertificazione in Sicilia”.

Questo lavoro rappresenta il contributo apportato dalla Regione Siciliana in seno al progetto “Retelab” (“Rete sovranazionale di laboratori ambientali e multifunzionali”) nell’area Medocc (Mediterraneo Occidentale Alpi Latine), inserito nell’ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria (Pic) Interreg Iic: un utilissimo scambio di esperienze tra le regioni partner su un argomento di scottante attualità. Il lavoro, che nella sua stesura ha tra l’altro permesso di evidenziare i vantaggi concreti della collaborazione tra diversi rami dell’amministrazione regionale, può costituire un valido supporto conoscitivo per le attività del Comitato Regionale per la lotta alla siccità ed alla desertificazione.

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