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Editoria: Corecom, i siciliani per l’informazione locale

redazione

Editoria: Corecom, i siciliani per l’informazione locale

mercoledì 29 Maggio 2019

Secondo un'indagine dell'Agcom l'84 per cento dei cittadini cerca notizie provenienti dal territorio. Tra dieci giorni tre tavoli tecnici contro la crisi che attanaglia da anni il settore

Tre tavoli tecnici – uno dedicato ai giornalisti, uno agli editori di radio e tv e uno agli editori dei quotidiani – saranno attivati tra una decina di giorni dal Corecom Sicilia per accendere i riflettori e trovare soluzioni alla crisi che attanaglia da anni il settore.

Lo ha annunciato, oggi, nel corso della prima riunione del tavolo tecnico sull’informazione nell’Isola, promosso dal Corecom Sicilia, la presidente Maria Astone.

“La crisi che attraversano i media tradizionali, a partire dai quotidiani, soprattutto in Sicilia – ha detto – obbliga le istituzioni ad avviare iniziative dirette a trovare soluzioni politiche e normative per rilanciare un settore trainante dell’economia regionale, per i riflessi che esso ha sul piano dell’occupazione e dell’attività di impresa”.

Il Corecom Sicilia ha chiamato attorno ad un tavolo tecnico tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo di esaminare le diverse problematiche che riguardano il settore dell’informazione nelle sue diverse manifestazioni e poter presentare, nel corso della seconda Conferenza sull’informazione, che il Comitato organizzerà entro novembre prossimo, una proposta di intervento legislativo al governo regionale e all’Assemblea regionale siciliana.

All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, oltre alla stessa presidente Maria Astone, anche gli altri componenti del Corecom Sicilia, il vice presidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao, il segretario generale di Anci Sicilia Mario Emanuele Alvano, Salvatore Cusimano, direttore sede Rai Sicilia, Fabrizio Berrini, segretario generale Aeranti, Franco Siddi, presidente Confinustria radio tv, Rosario Alfredo Donato, direttore generale Confindustria radio tv, i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti e dell’Assostampa siciliana il sindacato unitario dei giornalisti e quelli di radio e tv private. Da parte di tutti è emersa la necessità di puntare sulla qualità e valorizzare la professionalità.

Nel corso della riunione si è appreso che l’84 per cento dei siciliani si interessa di informazione locale, la Rai è il primo gruppo per “total audience informativa” (31%) e dopo il Tgr Sicilia della Rai, visto per informarsi sui fatti locali dal 28,3 della popolazione, la fonte informativa più importante è il quotidiano La Sicilia letta dal 17,6%, seguita dall’emittente Tgs con il 17,4%.

Secondo lo studio, il mezzo più importante per informarsi in Sicilia è la tv per il 56,9% della popolazione, segue il web con il 29,6%, i quotidiani 9,4%, fanalino di coda le radio con il 4,1% della popolazione. In Sicilia hanno sede 65 emittenti televisive, 131 radiofoniche e 5 testate quotidiane.

Le imprese del sistema informativo con sede in Sicilia sono 315 e impiegano 794 dipendenti.

“Sono numeri che ci devono far riflettere – osserva la presidente del Corecom Sicilia Maria Astone – perché dopo la tv e internet, purtroppo i giornali cartacei tradizionali restano indietro. Certo è difficile invertire l’evoluzione tecnologica, ma va detto che dallo studio emerge forte l’esigenza di informazione di prossimità cioè i cittadini chiedono di avere notizie locali”.

“Putroppo – aggiunge – la crisi dell’attività editoriale è sotto gli occhi di tutti, ma l’indagine AgCom fa espresso riferimento alla Sicilia; è dunque nostro obiettivo la proposta di un disegno di legge dalla base per offrire una soluzione alla crisi di informazione e mercato, perché ricordiamoci che non solo va garantita l’informazione ma anche il pluralismo”.

Il vice presidente della Regione Gaetano Armao ha evidenziato come “qualsiasi politica pubblica che non raggiunge, attraverso una corretta informazione il cittadino, risulta inefficace, che è necessario pensare a una nuova formula di legge sull’editoria e che bisogna comunicare e informare i cittadini su tutti gli appalti e sui loro iter in modo costante, per ogni singolo appalto si dovrebbe destinare parte dei fondi alla informazione”.

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