Rinnovabili: impianti autorizzati solo alle imprese solide - QdS

Rinnovabili: impianti autorizzati solo alle imprese solide

Rosario Battiato

Rinnovabili: impianti autorizzati solo alle imprese solide

venerdì 17 Maggio 2019

La circolare del Dipartimento dell’Energia del 13 maggio scorso introduce regole più stringenti. Le aziende non potranno più trasferire sulla Regione “il rischio imprenditoriale”

PALERMO – Le imprese che vogliono investire nelle rinnovabili non potranno più trasferire sulla Regione “il rischio d’impresa”, ma dovranno garantire preventivamente, cioè all’atto della richiesta dell’autorizzazione unica per gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile (Iafr), una solidità tale da consentire un ragionevole rispetto del cronoprogramma per la costruzione e l’avvio.

Precisazioni che arrivano dalla Regione e che puntano alla verifica delle capacità organizzative e finanziarie delle aziende proponenti. È tutto in dettaglio nella circolare del dipartimento regionale dell’Energia che porta la data del 13 maggio.

Le autorizzazioni alla costruzione di impianti sono disciplinate da una serie di norme – tra queste un regolamento che deriva dalla lr 15 12/5/2011, n.28 e il dm 10/9/2010 con le linee guida – che di fatto stabiliscono come i procedimenti amministrativi debbano essere “avviati esclusivamente e nella misura in cui – si legge sulla circolare – l’Amministrazione regionale (o comunale nel caso di procedura abilitativa semplificata – Pas) possegga, fra l’altro, la ragionevole certezza che gli impianti proposti vengano realizzati ed entrino in esercizio nei tempi previsti dai cronoprogrammi dei lavori, di regola riprodotti nei provvedimenti autorizzatori (indifferibilità e urgenza)”.

Una considerazione che discende dalla fattibilità tecnica del progetto e soprattutto dalla sua sostenibilità economico-finanziaria, quindi dall’organizzazione dell’impresa che è obbligata alla realizzazione dell’impianto fino alla fase di avvio.

Spesso, tuttavia, accade che tra le cause della mancata conclusione dei lavori relativi ai progetti presentati o del mancato avvio possa appunto derivare dall’assenza di “una vera e propria verifica a priori dei requisiti di idoneità professionale e della capacità tecnico-organizzativa ed economico-finanziaria dei soggetti richiedenti l’autorizzazione”.

Una situazione che conduce molte aziende a chiedere istanze di proroga di avvio o conclusione dei lavori per il mancato accesso agli incentivi finanziari statali, comportando una “intollerabile dilatazione dei tempi per la realizzazione e messa in esercizio degli impianti” nonché con il “tentativo di trasferire un ‘rischio’ imprenditoriale all’Amministrazione regionale che, al contrario, deve rimanere estranea”. Per ovviare a questa criticità, la circolare del dipartimento dispone di “consentire l’avvio dei nuovi procedimenti unici di autorizzazione di progetti per Iafr presentati esclusivamente da soggetti imprenditoriali che possiedano pluriennale e documentata esperienza nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili, i cui dipendenti e collaboratori siano in possesso di idonei requisiti di idoneità professionale e che, inoltre, siano in possesso di capacità economica e finanziaria adeguata”.

A parte si tratterà il caso di startup o imprese di nuova costituzione che dovranno comprovare la solidità della loro struttura con la puntuale individuazione dei tecnici. Dato questo nuovo quadro generale, le proroghe potranno essere concesse soltanto per cause di forza maggiore.

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