Fase 2, riapre il mercato della Pescheria di Catania - QdS

Fase 2, riapre il mercato della Pescheria di Catania

redazione web

Fase 2, riapre il mercato della Pescheria di Catania

mercoledì 06 Maggio 2020

La storica piazza per la vendita dei prodotti ittici, chiusa da due mesi, avrà una nuova organizzazione e un protocollo sulle procedure di sicurezza da adottare per il contenimento dell'epidemia da Covid-19. Il Comune al lavoro anche per la riapertura della "Fiera"

Dopo due mesi di chiusura da domani riaprirà lo storico mercato della Pescheria di Catania, con una nuova organizzazione e un protocollo sulle procedure di sicurezza da adottare per il contenimento dell’epidemia da Covid-19.

Il sindaco Salvo Pogliese, ha firmato l’ordinanza che oltre riapre anche i mercati rionali e del contadino, limitatamente al commercio di generi alimentari.

Il provvedimento arriva dopo un confronto tra l’Amministrazione Comunale e le associazioni di categoria, che hanno presentato progetti dettagliati corredati da relazioni tecniche, positivamente vagliate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il Comune è al lavoro per riaprire, la prossima settimana, anche il mercato della Fiera, in piazza Carlo Alberto, secondo un modello organizzativo simile a quello della Pescheria.

“Con il dialogo e la reciproca collaborazione – ha spiegato Pogliese – siamo arrivati a soluzioni condivise che ci permettono di ripartire nella massima sicurezza a garanzia degli acquirenti e dei commercianti. Ovviamente tutto è perfettibile e se necessario apporteremo i correttivi, La Pescheria per la sua lunga tradizione di mercato cittadino assume anche un valore simbolico per la riapertura graduale della Città”.

“Anche perché – ha aggiunto – sappiamo bene come l’emergenza epidemiologica abbia avuto un gravissimo impatto sul tessuto economico della città non consentendo di operare a coloro che esercitano le attività commerciali e di vendita diretta su suolo pubblico. Una condizione da superare con la ripresa delle attività per arginare il disagio economico provocato dal Coronavirus e consentire un’offerta più ampia ai cittadini di prodotti alimentari per l’approvvigionamento dei prodotti”.

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