Fase 2, sindaco Troina: "Aiuti o consegno la fascia tricolore" - QdS

Fase 2, sindaco Troina: “Aiuti o consegno la fascia tricolore”

redazione web

Fase 2, sindaco Troina: “Aiuti o consegno la fascia tricolore”

venerdì 15 Maggio 2020

Fabio Venezia, primo cittadino dell'ex zona rossa dell'Ennese, dopo l’esclusione del proprio territorio dalle misure di sostegno economico date invece alla Lombardia. "Ho il dovere di tutelare la mia comunità". Contagiato e guarito

“Ho il dovere di tutelare la mia comunità e se non arriveranno risposte sono pronto, così come i sindaci di altre zone rosse italiane, ad andare a Palazzo Chigi e a consegnare la fascia tricolore”. Ad annunciarlo all’Adnkronos è Fabio Venezia, primo cittadino di Troina, che ieri, insieme ai colleghi di Salemi (Trapani), Villafrati (Palermo) e Agira (Enna), i quattro Comuni siciliani che per quaranta giorni sono stati dichiarati dal governatore Nello Musumeci zona rossa, ha espresso tutta la propria “delusione” dopo l’esclusione del proprio territorio dalle misure di sostegno economico contenute del Decreto rilancio.

“Dall’inizio dell’epidemia in Italia sono state istituite 106 zone rosse – dice Venezia- e dopo le prime individuate dal Governo Conte in Lombardia, i presidenti delle Regioni ne hanno istituite altre in aree caratterizzate da particolari criticità”. A fine aprile i sindaci di Troina, Salemi, VillaFrati e Agira avevano inviato una lettera al premier per chiedere l’assegnazione di risorse aggiuntive con l’obiettivo di mitigare gli effetti economici del blocco totale delle attività imposto dal coronavirus. Una richiesta caduta nel vuoto.

“Non è una battaglia tra la Lombardia, verso la quale siamo profondamente solidali, e il resto d’Italia – precisa Venezia -, ma chiediamo che sia garantito il diritto costituzionale a una parità di trattamento”.

Nella piccola cittadina dell’Ennese i casi di Covid-19, dopo il focolaio scoperto all’Oasi Maria Santissima, l’istituto di alta specializzazione che si occupa di disabilità mentale, sono stati 175 su una popolazione di 9mila abitanti. Sei le vittime. “Attualmente sono ancora 9 le persone positive, tutte in isolamento domiciliare”, dice il sindaco, colpito dal virus e guarito dopo lunghe settimane di cure.

“Adesso sto molto meglio”, assicura. Attorno a lui nei giorni bui della malattia si è stretta tutta la sua comunità.

“Ho ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà, una vicinanza che mi ha profondamente commosso. Tanti hanno pregato per me, ringrazio davvero tutti di cuore”.

Venezia, rieletto due anni fa con il 78 per cento delle preferenze, da anni sotto scorta per le sue denunce contro la mafia dei pascoli, sa bene qual è il rischio post pandemia.

“Una crisi economica che rischia di cancellare 5mila piccoli borghi in Italia – dice -. Senza interventi adeguati si porrà una pietra tombale sulle aree interne della Sicilia e non solo, zone che già prima dell’epidemia vivevano una condizione complessa e facevano i conti con una progressiva desertificazione”. Il 18 maggio anche nel piccolo Comune dell’entroterra siciliano tanti negozianti alzeranno di nuovo le saracinesche delle loro attività. Ma con stati d’animo contrastanti.

“Da un lato, la paura di ripiombare nell’emergenza sanitaria con l’attivarsi di nuovi focolai, dall’altro la voglia di ripartire e rialzarsi perché il Covid-19 ha messo tantissimi piccoli imprenditori in ginocchio”. In questi giorni il cellulare del primo cittadino ha continuato a squillare.

“Qualcuno sta valutando di non aprire – dice Venezia -. Temono di non farcela ad ammortizzare i costi”. Asporto e domicilio a Troina non sono decollati. “Qui non è come a Milano o a Palermo e le micro attività che costituiscono l’ossatura economica cittadina hanno subito la concorrenza delle vendite on line dei grandi colossi come Amazon. Anche adeguarsi per il delivery comporta delle spese che tanti non sono in grado di sostenere in questo momento”.

Con il rischio flop sul fronte degli arrivi turistici legato anche alla cancellazione della maggior parte degli eventi culturali ed enogastronomici organizzati dal Comune, la sopravvivenza delle attività economiche di Troina sembra davvero appesa a un filo. Un pericolo a cui se ne aggiunge un altro.

“Un aumento del fenomeno dell’usura con la mafia pronta a mettere le mani sulle imprese di commercianti ormai strozzati dai debiti e senza liquidità. Ecco perché l’attenzione deve restare alta. In questi anni siamo riusciti ad azzerare il fenomeno, ci siamo costituiti parte civile in alcuni processi, abbiamo istituito il microcredito per le aziende e deliberato sgravi tributari. Occorre vigilare per non arretrare su questa strada”, conclude il sindaco.

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