Fondo perequativo, 300 milioni ai Comuni siciliani - QdS

Fondo perequativo, 300 milioni ai Comuni siciliani

Pessina Raffaella

Fondo perequativo, 300 milioni ai Comuni siciliani

venerdì 31 Luglio 2020

Compenserà le minori entrate determinate dalla riduzione dei tributi locali. Soddisfazione dell’Anci. L’assessore Grasso: “Supporto concreto”

PALERMO – Ai comuni siciliani verranno erogati i 300 milioni di euro del Fondo perequativo, appostati all’articolo 11 della finanziaria regionale per compensare le minori entrate determinate dalla riduzione dei tributi locali e dei canoni che gravano sugli operatori economici del territorio, fortemente penalizzati dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e dalla crisi economica che ne è conseguita.

Grazie a questo fondo gli enti locali che hanno previsto o che intendono prevedere riduzioni o esenzioni dei tributi su attività turistiche, bar e ristoranti, enti e associazioni, avranno la possibilità di non gravare sul bilancio comunale e allo stesso tempo potranno sgravare dal peso delle tasse da pagare al fisco migliaia di attività produttive e operatori economici, che potranno proseguire nelle loro attività garantendo i servizi ai cittadini e incentivando il sistema economico dell’Isola. Per giungere a questo risultato è stato fatto in questi mesi un lavoro sinergico tra assessorato Enti locali e Conferenza Autonomie Locali ed è stata firmata ieri un’intesa grazie alla quale i 300 milioni di euro potranno essere destinati ai comuni.

Soddisfatta l’assessore al ramo Bernadette Grasso: “Esprimo il mio apprezzamento perché potranno essere destinati, in base ai criteri previsti dalla norma, i 300 milioni di euro del Fondo perequativo voluto dal Governo Musumeci e approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana con la legge di stabilità regionale n. 9 del 2020 – ha detto Grasso – Un concreto supporto offerto ai comuni siciliani in difficoltà economica a seguito della pandemia da Covid-19. Premiato dunque il lavoro sinergico tra la Conferenza Autonomie Locali, il Dipartimento e la sottoscritta, a tutela degli operatori commerciali che a seguito dell’emergenza sanitaria hanno subito una netta riduzione delle entrate. Il Governo siciliano sta dimostrando con i fatti di essere vicino alle istanze dei cittadini”.

Apprezzamento è stato espresso anche dal sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando. “Riteniamo che si tratti di un primo passo per porre le basi di una concreta ripartenza economica per il tessuto produttivo dei nostri comuni”. “L’intesa raggiunta in Conferenza Regione-Autonomie locali prevede che al netto delle riserve esplicitamente individuate dalla legge le risorse del fondo vengano erogate in due tempi – ha aggiunto il segretario generale dell’Associazione, Mario Alvano – l’80 per cento delle risorse, pari a 210 milioni circa, saranno erogate in base a tre parametri: il 75% in base alla popolazione, il 20% sugli operatori economici, il 5% sui trasferimenti del 2019. Il restante 20 per cento sarà oggetto di un addendum all’intesa che terrà conto delle richieste pervenute dai comuni”.

La crisi economica in Sicilia era stata ampiamente descritta dal rapporto della Banca D’Italia nel giugno scorso: un’impresa su quattro a corto di liquidità, una su tre nel settore turistico e ricettivo, enti locali in affanno cn il rischio di perdere la metà delle entrate. Per questo si è reso necessario prendere contromisure per evitare la chiusura di migliaia di piccole imprese con il rischio di affondare un’economia che, secondo Banca d’Italia è in “sostanziale stagnazione dal periodo di crisi iniziato nel 2008”.

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