Fonti rinnovabili, le mosse di Stato e Regione - QdS

Fonti rinnovabili, le mosse di Stato e Regione

Rosario Battiato

Fonti rinnovabili, le mosse di Stato e Regione

giovedì 22 Agosto 2019

Il 30 settembre verrà aperto il primo bando del decreto “Fer 1” pubblicato il 9 agosto sulla Guri. Intanto la Regione ha stanziato 50 milioni, di cui 37 destinati agl investimenti delle imprese

PALERMO – Manca poco più di un mese per l’apertura del primo bando del decreto Fer1 che è previsto per il 30 settembre. Il provvedimento, firmato dai ministri Di Maio e Costa lo scorso luglio, è stato pubblicato il 9 agosto sulla Gazzetta ufficiale e prevede incentivi per la diffusione di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a gas di depurazione.

Un sostegno necessario perché l’Italia, già in regola col target Ue previsto per il 2020, adesso dovrà cominciare a lavorare sugli obiettivi al 2030 previsti nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec). Intanto anche la Regione prova a giocare d’anticipo, investendo altri 50 milioni di euro per indirizzare tessuto produttivo e strutture pubbliche verso lidi più green.

OCCUPAZIONE E CRESCITA
“L’obiettivo – si legge nella nota ministeriale – è quello di promuovere, sia in termini ambientali che economici, l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità del settore, favorendo la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro attraverso l’attuazione della transizione energetica, in un’ottica di decarbonizzazione”.

I NUMERI
Le proiezioni sugli effetti del provvedimento risultano particolarmente interessanti: fonti ministeriali riportano che la sua attuazione consentirà la realizzazione di impianti per una “potenza complessiva di circa 8.000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh e con investimenti attivati stimati nell’ordine di 10 miliardi di euro”.
Priorità a impianti realizzati su discariche chiuse e sui Siti di Interesse Nazionale ai fini della bonifica, ma anche a quelli realizzati su scuole, ospedali ed altri edifici pubblici per “impianti fotovoltaici i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto”.
Precedenza anche agli “impianti idroelettrici che rispettino le caratteristiche costruttive del DM 23 giugno 2016, quelli alimentati a gas residuati dai processi di depurazione o che prevedono la copertura delle vasche del digestato” e a quelli connessi in ‘parallelo’ con la “rete elettrica e con le colonnine di ricarica delle auto elettriche”.

LA MOSSA DELLA REGIONE
La Regione ha puntato 50 milioni di euro nel nome della sostenibilità tra privati e pubblico. Un flusso di denaro che servirà per ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, le emissioni inquinanti. Ci sono 37 milioni di incentivi per le imprese – nei giorni scorsi è stato pubblicato l’elenco con le 80 imprese che hanno ricevuto il via libera alla fase di valutazione – e altri 16 milioni che andranno a coprire gli interventi di riqualificazione energetica per 7 progetti di strutture pubbliche.

Altri dieci, che fanno parte dello stessa graduatoria, sono risultati ammissibili ma fuori dalla lista di quelli finanziabili, pertanto restano in attesa del reperimento di ulteriori risorse.

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