Formazione, Avviso 28 della Regione, niente insegnanti di sostegno - QdS

Formazione, Avviso 28 della Regione, niente insegnanti di sostegno

Michele Giuliano

Formazione, Avviso 28 della Regione, niente insegnanti di sostegno

mercoledì 17 Luglio 2019

Nel bando non ci sono le somme necessarie, inoltre i costi standard sono troppo bassi. Le polemiche dei sindacati: “Non previste queste figure indispensabile per i disabili”

PALERMO – I corsi di Iefp non sono per i disabili siciliani. Lo dice la segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia, Graziamaria Pistorino: “L’avviso 28 della Regione Siciliana, sull’Iefp misura istruzione e formazione professionale, non assicura il diritto allo studio degli studenti disabili e non tutela i lavoratori del settore. Nel bando, infatti, non sono state stanziate le risorse necessarie all’assunzione degli insegnanti di sostegno, figure indispensabili per permettere ai suddetti studenti di frequentare i corsi, né contempla le regole del contratto collettivo nazionale come stabilito nell’accordo siglato il 23 luglio scorso tra l’Assessorato e le parti sociali”.

Una condizione inaccettabile, che va completamente contro ciò che è stato fortemente voluto dall’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla, che ha lavorato molto per l’approvazione della legge regionale sul diritto allo studio.

“Questa legge – aggiunge Pistorino – tuttavia, rischia di rimanere lettera morta, sia perchè non individua risorse adeguate per la sua attuazione, sia perchè i costi standard stabiliti dall’Assessorato sono decisamente più bassi rispetto a quelli stabiliti da tutte le altre regioni italiane per finanziare gli stessi servizi e le stesse prestazioni. Ciò vuol dire che nell’Isola si spende molto meno che altrove”.

Un problema non indifferente, vista l’importanza dei percorsi di Iefp, una realtà importante e nuova per la formazione professionale, che si svolgono su 3 o 4 anni di studi, e hanno lo scopo di assolvere all’obbligo dell’istruzione, offrendo agli allievi, in relazione alle loro attitudini. Il percorso formativo, deve avere una strutturazione modulare, costituita in modo da favorire l’interdisciplinarietà e rispettare la propedeuticità di argomenti ed esercitazioni. Il monte ore complessivo del percorso annuale dovrà essere di 1.056 ore di cui almeno 200 ore per la realizzazione degli standard minimi relativi alle competenze di base, erogato dai docenti dell’Istituto Professionale di Stato presso la sede accreditata dell’Ente di Formazione. L’età massima per accedere al primo anno dei percorsi Iefp è di 18 anni non compiuti alla data del primo settembre 2019, e ogni classe di primo anno dovrà comprendere almeno 22 unità.

Al termine dei percorsi triennali i giovani conseguono l’attestato di qualifica professionale e la certificazione e riconoscimento dei crediti, per l’eventuale rientro nel sistema di istruzione. I sindacati avrebbero voluto più spazio nella stesura dell’Avviso, per allargare la riflessione sulle esigenze del settore e quindi formulare il bando in maniera più efficace e completa.

Già precedentemente gli enti avevano inviato una lettera aperta, in cui rilevavano come l’avviso, elaborato con nuovi parametri in forte discontinuità con la programmazione dei precedenti anni, non contrasta sufficientemente il fenomeno della dispersione scolastica, né promuove adeguatamente il successo formativo, bensì ostacola, di fatto, la prosecuzione del percorso triennale di molti giovani.

“Abbiamo chiesto più volte – ha sottolineato in chiusura Pistorino – di essere convocati al tavolo sull’Iefp per discutere, congiuntamente all’Assessorato e all’Ufficio scolastico regionale, e provare a trovare soluzioni condivise per i punti di contatto tra scuola e formazione professionale. Le nostre ripetute richieste, tuttavia, sono rimaste inascoltate. Chiediamo, quindi, all’assessore Lagalla di proseguire con il suo metodo di confronto e dialogo”.

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