Formazione Iefp, gli enti chiedono la sospensione dell’Avviso 28 - QdS

Formazione Iefp, gli enti chiedono la sospensione dell’Avviso 28

Michele Giuliano

Formazione Iefp, gli enti chiedono la sospensione dell’Avviso 28

martedì 09 Luglio 2019

La Regione ha già pubblicato tutto senza la concertazione con le organizzazioni datoriali. Il testo sarebbe viziato: dubbi su quali fondi debbano essere impegnati per i corsi

PALERMO – Gli enti sul piede di guerra per la gestione “temeraria” dell’Avviso 28/2019 da parte dell’assessorato regionale all’istruzione e alla formazione professionale. Si tratta della realizzazione dei percorsi di Iefp (istruzione e formazione), seconda, terza e quarta annualità: gli enti interessati, raccolti in associazioni, avevano già fatto richiesta di un incontro con le istituzioni, rimasta inascoltata, e si sono ritrovati con un avviso pubblico che lascia perplessi e pone seri dubbi sulla correttezza delle procedure da mettere in essere.

Gli enti hanno scritto, in una lettera agli uffici coinvolti e alle organizzazioni sindacali, che nell’avviso sono presenti delle contraddizioni, in quanto si afferma che “il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale è offerto formativa parallela al sistema dell’istruzione”, e, come tale, quindi, deve garantire in via ordinaria le relative attività, in particolar modo in quanto regione a statuto speciale.

L’ordinarietà dichiarata nell’avviso è invece in contraddizione, secondo gli enti, con lo strumento finanziario comunitario adottato che dovrebbe essere dedicato, invece, a obiettivi specifici e pertanto contingenti o quantomeno, dovrebbe essere adattato e mitigato con avvisi che lo rendano più duttile e, innanzitutto, frutto di concertazione con le parti sociali, per valutarne la sostenibilità. Una soluzione potrebbe essere il finanziamento regionale a integrazione di quello nazionale o un sistema misto che non ne stravolga l’ordinarietà invocata.

Nella lettera si parla chiaro: gli enti “chiedono l’immediata modifica o la sospensione dell’Avviso Pubblico n.28/2019”. Si sostiene, infatti che l’avviso, elaborato con nuovi parametri in forte discontinuità con la programmazione dei precedenti anni, non contrasta sufficientemente il fenomeno della dispersione scolastica, né promuove adeguatamente il successo formativo, bensì ostacola, di fatto, la prosecuzione del percorso triennale di molti giovani, “recando maggiore disagio sociale soprattutto a quelle fasce più deprivate e a rischio di comportamenti criminosi con gravi ripercussioni per tutta la comunità”.

Per risolvere il problema, le organizzazioni datoriali si rendono disponibili per la convocazione urgente di un incontro tecnico per un confronto aperto e costruttivo. A questo punto la palla passa in mano all’assessorato, che potrà ignorare le richieste o decidere di cercare un momento di dialogo, allo scopo di avviare le attività il prima possibile, vista l’importanza dei percorsi di Iefp, una realtà importante e nuova per la formazione professionale, che si svolgono su 3 o 4 anni di studi, e hanno lo scopo di assolvere all’obbligo dell’istruzione, offrendo agli allievi, in relazione alle loro attitudini.

Il percorso formativo, deve avere una strutturazione modulare, costituita in modo da favorire l’interdisciplinarietà e rispettare la propedeuticità di argomenti ed esercitazioni. Il monte ore complessivo del percorso annuale dovrà essere di 1.056 ore di cui almeno 200 ore per la realizzazione degli standard minimi relativi alle competenze di base, erogato dai docenti dell’Istituto Professionale di Stato presso la sede accreditata dell’Ente di Formazione. L’età massima per accedere al primo anno dei percorsi Iefp è di 18 anni non compiuti alla data del primo settembre 2019, e ogni classe di primo anno dovrà comprendere almeno 22 unità.

Al termine dei percorsi triennali i giovani conseguono l’attestato di qualifica professionale e la certificazione e riconoscimento dei crediti, per l’eventuale rientro nel sistema di istruzione.

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