Fusione Aeroporto Birgi, tempi ancora lunghi per l’agognata svolta - QdS

Fusione Aeroporto Birgi, tempi ancora lunghi per l’agognata svolta

Vincenza Grimaudo

Fusione Aeroporto Birgi, tempi ancora lunghi per l’agognata svolta

mercoledì 12 Giugno 2019

L'operazione richiede cautela per non “compromettere la solidità finanziaria della società”. La società di Palermo prende ancora tempo: “Accorpamento non imminente"

TRAPANI – Il futuro dell’aeroporto di Birgi ancora non riesce a trovare delle schiarite.
Al di là delle continue rassicurazioni che arrivano dal governo regionale, che detiene il 99 per cento delle azioni dell’Airgest, la società gi gestione dello scalo trapanese, di concreto al momento non si riesce ancora a raccogliere nulla.

Una delle possibili svolte, se non addirittura quella realmente determinante, dovrebbe essere la fusione tra la società dello scalo trapanese e quella della Gesap di Palermo.

Ma da quest’ultima, nonostante il governo regionale garantisca da tempo la fattibilità dell’operazione, arrivano continue frenate. D’altronde la Gesap è una società in crescita, così come lo scalo di Palermo i cui passeggeri e i collegamenti sono continuamente in crescita, mentre dall’altra parte c’è un’Airgest in perenne rosso anche per effetto della crisi dell’aeroporto trapanese. Crisi dettata negli ultimi due anni dall’abbandono di Ryanair, la compagnia low cost che con i suoi collegamenti nazionali e internazionali, dopo il mancato rinnovo dell’accordo di co-marketing con i Comuni della provincia e l’uscita di scena della Provincia per effetto della sua soppressione. Intanto dalla Gesap i segnale sono tutt’altro che incoraggianti:

“Sulla fusione tra le due società si devono esprimere i soci e al momento non è all’ordine del giorno – afferma Giovanni Scalia, amministratore delegato di Gesap -. Da amministratore dico che non possiamo fare operazioni che possano compromettere la solidità della società ma stiamo collaborando con Airgest per trovare sinergie e supportare la loro attività”. Pessimismo a parte in realtà qual cosina comincia comunque a muoversi: è in via di sottoscrizione un accordo con le varie compagnie per l’uso della pista di Trapani in caso di problemi a Palermo, visto che molti vettori, fino a oggi, preferivano dirottare i voli a Catania. La crisi di Birgi è diventata cronica e gli ultimi dati sono tremendi: secondo Assaeroporti ad aprile lo scalo ha registrato una diminuzione del 10,7% contro una crescita media del 4,7% degli scali italiani. Da Birgi sono transitati 29.879 passeggeri e 416 aerei (-8%). Male anche il traffico merci che ha registrato -22,6% rispetto all’aprile 2018.

Nei primi quattro mesi del 2019 sono passati da Birgi 134.863 passeggeri, con un decremento del 13,4%, rispetto alle stesso periodo del 2018, che già fu disastroso con -59,9% in confronto al primo quadrimestre 2017.

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