Guida turistica, approvate materie per l’abilitazione - QdS

Guida turistica, approvate materie per l’abilitazione

Michele Giuliano

Guida turistica, approvate materie per l’abilitazione

martedì 10 Dicembre 2019

Per la prova d’esame varati dal Servizio 7 dell’assessorato Turismo i programmi per sottoporsi all’accertamento dei requisiti. I programmi sono consultabili nell'apposita sezione del sito dipartimentale

PALERMO – Si avvicina il momento della prova per le aspiranti guide turistiche: sono stati pubblicati i programmi relativi all’esame per l’accertamento dei requisiti per l’esercizio della professione di guida turistica.

I programmi (Archeologia-Storia dell’Arte-Storia delle Tradizioni popolari-Legislazione turistica) sono consultabili nell’apposita sezione del sito dipartimentale relativa alle professioni turistiche.

Durante la prova, il candidato dovrà dimostrare la conoscenza dei contenuti specifici del territorio siciliano, in riferimento alle opere d’arte, ai monumenti, ai beni archeologici, alle bellezze naturali, alle risorse ambientali, alle tradizioni popolari e religiose del territorio siciliano; ancora, il candidato dovrà preparare, un itinerario turistico tecnicamente sostenibile, interdisciplinare, della durata di massimo 3 giorni, da consegnare in sede di esami e da illustrare alla Commissione nel tempo massimo di 5 minuti.

Per dimostrare la conoscenza delle emergenze più significative nell’ambito delle discipline storico-artistiche, archeologiche, paesaggistiche ed etno-antropologiche del territorio nazionale, il candidato dovrà predisporre un itinerario turistico, tecnicamente sostenibile, riguardante una o più regioni italiane, della durata di massimo 3 giorni, da consegnare in sede di esami e da illustrare alla Commissione nel tempo massimo di 5 minuti.

Il candidato dovrà dimostrare anche una buona padronanza della legislazione turistica comunitaria, nazionale e regionale vigente in campo turistico ed a tutela del turista, conoscenze sulle diverse figure professionali del turismo, la diversificazione dei ruoli e la deontologia professionale.

Un passo importante, questa della regolamentazione del settore, un primo passo per contrastare l’invasione delle guide abusive. “Le guide turistiche chiedono maggiori tutele e controlli che frenino la diffusione dei ‘ciceroni’ abusivi: un fenomeno dilagante che danneggia i professionisti del settore, privati degli incassi anche in presenza di flussi turistici, e lo Stato privato di tasse e contributi” aveva detto giorni fa Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del Partito Democratico, che con un’interpellanza ha richiamato l’attenzione del governo regionale sul proliferare di figure non professionalizzate in ambito turistico.

Le guide turistiche avevano messo su una singolare protesta pochi mesi fa a Palermo, quando è stata offerta una visita a 10 euro per finanziare il restauro di un monumento. Sempre nei mesi estivi una prima iniziativa a Catania, in cui sono stati numerosi i verbali di contravvenzione elevati dalla Polizia Locale contro le guide non abilitate. L’argomento era stato discusso anche nella scorsa primavera, a Noto, ad un tavolo tecnico instaurato presso la sede del Comune, a cui hanno partecipato gli assessori dei comuni ed i rappresentanti delle associazioni delle guide turistiche delle province di Ragusa, Siracusa, Catania, Enna, per discutere sulla necessità di “costruire” una rete fra le guide professionali autorizzate che serva anche ad affrontare e risolvere alcune questioni che interessano la categoria.

Nel corso della riunione sono state discusse alcune problematiche a cominciare dell’abusivismo nel settore delle guide turistiche. A chiusura dei lavori, è stato redatto dal presidente dell’Associazione delle guide turistiche di Catania un documento per regolamentare il settore, inviato poi a tutti i Comuni che fanno parte della rete dei Comuni del Sud-Est Sicilia. Nello stesso documento è stato chiarito come sia da evitare che operino nei territori guide straniere non autorizzate.

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Un commento

  1. Franck Greco ha detto:

    La guida turistica è nazionale fino a prova contraria e lo ribadisce la sentenza del TAR di Reggio Calabria del 16 dicembre 2019. In attesa di un riordinamento della professione di guida turistica, altro che si emettono nuovi bandi!
    Segue un breve estratto copiato dal sito: https://www.ildirittoamministrativo.it/Il-Tar-Reggio-Calabria-accesso-alla-professione-di-guida-turistica/ult968.
    “Il frazionamento su base regionale dell’accesso alla professione di guida turistica è stato espunto dall’ordinamento con la l. 6 agosto 2013, n. 97 – Legge europea 2013, che all’art. 3, rubricato «Disposizioni relative alla libera prestazione e all’esercizio stabile dell’attività di guida turistica da parte dei cittadini dell’Unione europea. Caso EU Pilot 4277/12/MARK», stabilisce “L’abilitazione alla professione di guida turistica è valida su tutto il territorio nazionale; ai fini dell’esercizio stabile in Italia dell’attività di guida turistica, il riconoscimento ai sensi del d.lgs. 9 novembre 2007, n. 206, della qualifica professionale conseguita da un cittadino dell’Unione europea in un altro Stato membro ha efficacia su tutto il territorio nazionale”; il nuovo regime in atto vigente prevede, dunque, un’abilitazione generale, unica e valida su tutto il territorio nazionale, cui è parificato, per le regole su libertà di stabilimento e prestazione di lavoro, il cittadino UE abilitato in altro Stato membro.

    Nel settore delle professioni turistiche, la mancata indicazione, dal 2013 ad oggi, da parte del legislatore statale di uniformi requisiti di accesso alla professione di guida ha comportato un arresto nella indizione delle procedure di abilitazione, cui non è possibile porre rimedio a livello regionale (e provinciale), anche in ragione dell’interferenza con la materia della “concorrenza”, di esclusiva competenza statale (2).

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