Un sito ritenuto di importanza eccezionale, da poco riconsegnato alla città dopo anni di degrado e occupazione abusiva
PALERMO – Un calendario di eventi e manifestazioni, incontri e visite guidate che il prossimo mese di settembre definiranno un percorso ampio e articolato destinato ad abbracciare i 22 siti in cui gli storici ritrovano le caratteristiche architettoniche riconducibili a una precisa impronta stilistica, quella arabo-normanna.
Il calendario è stato annunciato durante la giornata di studi che la Soprintendenza ai Beni culturali e la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia hanno dedicato al Castello di Maredolce, che aspira a una nuova vita ma, soprattutto – come ha sottolineato la soprintendente Lina Bellanca – vuole ridiventare parte integrante del quartiere di Brancaccio, polo attrattore per il turismo di qualità che può scoprire così un sito di importanza eccezionale, da poco riconsegnato alla città dopo lunghi anni di degrado, abbandono e occupazione abusiva. “L’inserimento nel sito seriale – ha aggiunto Bellanca – sarebbe un fatto straordinario, ma noi per il momento puntiamo al recupero del castello e delle aree verdi, attesi da tutta Brancaccio”.
Alle spalle del Castello di re Ruggero, un enorme distesa verde – una bellissima incongruenza tra le case e i palazzi – che in tempi lontani era un Eden mediterraneo con al centro una meravigliosa peschiera (alimentata dalle sorgenti del vicino Monte Grifone) e la famosa “isola” artificiale a forma di Sicilia rovesciata.
“Maredolce è Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando nella sua veste di presidente del comitato di pilotaggio del sito seriale – e per suo stesso diritto storico è parte integrante del sito Unesco, anche se non è iscritto nella famosa lista di nove monumenti. Ma presto ce la faremo a inserirlo, ormai il percorso virtuoso è avviato e Maredolce ha cambiato pelle. Intanto è giusto conoscerlo e valorizzarlo, Brancaccio deve tornare ad avere il suo castello”.
Proprio alla valorizzazione punta la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia. “L’ampliamento ad altri monumenti – ha sottolineato il direttore della Fondazione, Aurelio Angelini – è molto meno complicato di quanto si creda. Intanto puntiamo alla valorizzazione di un percorso unico, che sia un attrattore turistico per ogni zona della città e non solo. E convinca che questo patrimonio appartiene a tutti”.
Riscoprire sentieri e segreti dello storico mandarineto
PALERMO – L’incontro a Maredolce è stata l’occasione giusta per presentare la cooperativa sociale che si è aggiudicata il bando e avrà in concessione per sei anni le aree verdi del castello sulla base di un programma di coltivazioni e utilizzazione condivisa con la Soprintendenza, sotto l’occhio attento dell’Università. Si tratta di un’Ats composta da Sosvile, Solidarietà, Sviluppo e Legalità, Libera…mente, e Ada, Associazione diritti degli anziani: si occuperanno di rivitalizzare il mandarineto storico, riaprire i sentieri, piantumare i terreni, insomma riportare alla vita il giardino che potrebbe anche essere aperto a un programma di spettacoli ed eventi. Far rinascere Maredolce, con una spinta sociale visto che il lavoro sarebbe portato avanti anche da giovani portatori di handicap e detenuti.