Il contante è Nero sconfiggerlo con le Carte - QdS

Il contante è Nero sconfiggerlo con le Carte

Carlo Alberto Tregua

Il contante è Nero sconfiggerlo con le Carte

sabato 03 Agosto 2019

Mercoledì 31 luglio è stato l’ultimo giorno per gli evasori che hanno ottenuto di condonare, con una congrua riduzione del loro debito tributario. Alcuni di essi non hanno pagato a suo tempo le imposte perché in grosse difficoltà finanziarie, ma tanti altri, invece, non hanno pagato per furbizia e inciviltà.
Il susseguirsi dei condoni diseduca i cittadini a fare il loro dovere di buoni contribuenti, perché sanno che tanto, prima o dopo, arriva quello di turno.
I tanti Governi che l’hanno adottato, pur di acquisire il consenso degli evasori (perché gli evasori votano) hanno continuato in questa deprecabile abitudine di condonare le imposte a chi le aveva evase.
Si tratta di un’illegittimità politica, che però non viene sanzionata dalla maggior parte degli elettori – buoni contribuenti fra cui dipendenti e pensionati – perché quando arriva il momento di inserire la scheda nell’urna hanno dimenticato questi comportamenti vergognosi.


Nel nostro Paese la pressione fiscale ha raggiunto livelli insopportabili, al di là di quello ufficiale che è intorno al 43%. Questo fatto è utilizzato dagli evasori per giustificarsi. Essi, inoltre, utilizzano un altro fatto incontrovertibile: la pessima qualità dei servizi pubblici.
Tuttavia, non si può essere giustificati quando non si fa il proprio dovere, anzi bisognerebbe indurre gli altri a farlo.
Da più parti l’evasione fiscale viene stimata in circa cento miliardi. Se lo Stato li incassasse tutti potrebbe tranquillamente tagliare le aliquote, ridurre il Cuneo fiscale e aiutare i Comuni virtuosi – cioè quelli che utilizzano costi e fabbisogni standard – per migliorare le condizioni dei propri cittadini.
Il guaio è che in Italia circola una quantità enorme di denaro contante e che la maggioranza delle transazioni avviene con questo mezzo piuttosto che con bonifici bancari e carte di credito.
Ecco, sono proprio queste ultime che dovrebbero abbattere il Nero portato dal contante. Abituarsi a usare la carta di credito anche per prendere un caffé, come si fa in tutti i Paesi più avanzati, dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Francia alla Norvegia.

Vi è una seconda questione intollerabile: l’enorme morosità dei cattivi cittadini nei confronti delle tasse comunali, fra cui Imu e Tasi. Una morosità che in molti degli Enti locali supera il 50%. Perché tutto ciò si verifica? Perché le burocrazie comunali sono inefficienti e impreparate a svolgere il servizio di esazione, che dunque non funziona.
Molti Comuni delegano questo servizio a società esterne, ma non stringono contratti capestro per subordinare i compensi a quali importi esse effettivamente portano a casa, con la conseguenza di un aggravio di uscite, perché spesso i Comuni pagano i servizi di riscossione che non riscuotono adeguatamente.
I sindaci non sono responsabilizzati dal Tuel (Testo unico degli Enti locali), né penalizzati anche quando i loro Consigli comunali non approvano nei tempi previsti i Bilanci, Preventivo e Consuntivo.
Se una società non deposita il bilancio dell’anno precedente entro maggio, subisce sanzioni. Perché i Comuni, che non approvano i documenti economici nei tempi previsti, non devono subire sanzioni?


I Bilanci preventivi dei Comuni dovrebbero essere approvati entro dicembre dell’anno precedente, ma questa data non viene mai rispettata e per l’omissione non vi sono sanzioni a carico di sindaci e Consigli comunali, che invece dovrebbero essere automaticamente mandati a casa.
In Italia le cose non funzionano anche perché le scadenze non vengono rispettate e non hanno la conseguenza di effettive e immediate sanzioni: cosicché sindaci e Consigli comunali possono infischiarsene di rispettare i termini. Né vi sono effettive sanzioni per l’inefficacia delle attività, fra cui una delle quali è proprio la riscossione e quindi l’effettiva lotta alla morosità.
Non solo, ma i Comuni, non controllano il territorio mediante il Corpo dei Vigili urbani. Spesso non si accorgono di immobili esistenti ma non ancora iscritti al Catasto. Un fatto inaudito.
Bisogna fare terra bruciata intorno a evasori e morosi. Sconfiggerli per dare giustizia ai cittadini probi e onesti e ristabilire l’eguaglianza effettiva prevista dall’articolo 3 della Costituzione.

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Un commento

  1. Stefano Pirrotta ha detto:

    Gent.mo Direttore questo Suo editoriale è un monumento

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