Il grillino Cancelleri viceministro alle Infrastrutture, la Sicilia spera - QdS

Il grillino Cancelleri viceministro alle Infrastrutture, la Sicilia spera

Patrizia Penna

Il grillino Cancelleri viceministro alle Infrastrutture, la Sicilia spera

venerdì 13 Settembre 2019

Conte bis: salgono a nove i siciliani nella squadra di governo. “Orgoglioso ma consapevole dell’enorme responsabilità”.

PALERMO – Due vice ministri e quattro sottosegretari che vanno ad aggiungersi ai tre ministri già nominati: è la squadra dei siciliani nel governo Conte bis. Dopo un Consiglio dei ministri lampo, ieri sono stati nominati 42 tra viceministri e sottosegretari. I due vice ministri siciliani sono: Giancarlo Cancelleri (M5s) alle Infrastrutture e Alessio Villarosa (M5s) all’Economia. I quattro sottosegretari sono: Vito Crimi (M5s) all’Interno, Stanislao Di Piazza (M5s) al Lavoro, Manlio Di Stefano (M5s) agli Affari esteri, Lucia Azzolina (M5s) all’Istruzione.

Quello di Cancelleri a vice ministro alle Infrastrutture è forse l’incarico tra i più significativi proprio perché sul fronte infrastrutture, la Sicilia si presenta come un libro bianco ancora tutto da scrivere. Lo sa bene lo stesso Cancelleri che si è detto “orgoglioso” ma anche consapevole “di un’enorme responsabilità che cercherò di onorare col massimo impegno, come del resto, ho sempre fatto finora all’interno del Movimento e come portavoce del gruppo regionale all’Ars”: ha detto a caldo Cancelleri.

“Ci sarà – ha detto Cancelleri – moltissimo da lavorare e non vedo l’ora di cominciare a farlo per cercare di dare quelle risposte che in questi nevralgici settori si aspetta I’Italia e, soprattutto, la Sicilia, dove la rete viaria e le infrastrutture in genere sono messe malissimo e per i trasporti c’è tantissimo da fare”.

Anche il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, definisce vitale per il rilancio del Sud il tema delle Infrastrutture: “Se l’Europa si dimentica del nostro Mezzogiorno significa che si vuole privare di un potenziale economico e geopolitico strategico per l’intero Continente. Per questo voglio sperare che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sappia porre con forza, a Bruxelles, il problema dell’infrastrutturalizzazione del Sud Italia e la creazione di politiche, anche fiscali, che siano in grado di trasformare le nostre terre, da luoghi di emigrazione in zone capaci di attrarre capitali e cervelli dal resto del mondo”. Così ha scritto Musumeci nell’editoriale pubblicato ieri, in prima pagina, sul “Quotidiano del Sud”.

Sulle priorità del nuovo esecutivo nazionale, Musumeci non ha dubbi: “Per quanto riguarda le cose che il Governo nazionale dovrebbe fare rapidamente c’è l’emergenza giustizia: i processi, civili e amministrativi in particolar modo, perché interessano maggiormente alle imprese, da noi durano il doppio, se non il triplo, del tempo che richiedono al Nord”. Musumeci, nel suo intervento incentrato sul ‘Manifesto per l’Italia’, affronta poi il problema della “mancanza di reti di collegamento efficienti”, “che scoraggiano di più gli investitori a venire a lavorare nel Meridione. Un vero Piano nazionale per il Sud – spiega Musumeci – deve inoltre contenere fondi e norme per mettere in sicurezza e valorizzare, in tempi rapidi, il nostro patrimonio culturale, tenuto conto che da noi c’è una consistente fetta dei beni culturali del pianeta e solo questo sarebbe in grado di far vivere meglio quei 19 milioni di abitanti che popolano le sette regioni del Mezzogiorno”.

“Il Sud – conclude il presidente della Regione siciliana – è una incredibile piattaforma al centro del Mediterraneo, che si trova a tre giorni di navigazione prima del porto di Rotterdam per tutte le navi che vengono dall’Asia. Una centralità solo geografica che potrebbe diventare anche logistica se a Roma si decidessero di dotare la Sicilia di un porto-hub capace di intercettare i flussi mercantili che arrivano dal Canale di Suez”.

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