Il Caravaggio rimane a Siracusa, niente trasferimento al Mart - QdS

Il Caravaggio rimane a Siracusa, niente trasferimento al Mart

Luigi Solarino

Il Caravaggio rimane a Siracusa, niente trasferimento al Mart

sabato 13 Giugno 2020

Inviata missiva da intellettuali, accademici ed esperti d’arte ai ministri Franceschini e Lamorgese. Presidente del Museo di arte moderna di Trento e Rovereto, Vittorio Sgarbi: “Rinuncio al prestito”

SIRACUSA – No al prestito de “Il seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio. Sono ben 350 le firme apposte ad una lettera indirizzata al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, su iniziativa dello storico dell’arte siracusano, Paolo Giansiracusa.

In detta missiva si chiede ai due Ministri che il quadro resti a Siracusa e che non venga prestato al Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) per una mostra. Tra i firmatari figurano intellettuali, artisti, accademici, docenti universitari, esperti d’arte “riuniti da un unico intento, quello di salvare uno dei capolavori assoluti dell’arte del Seicento la cui integrità è seriamente minacciata”.

“L’opera – è scritto nella lettera – pur versando in precarie condizioni, e nonostante il dissenso dei tecnici, negli ultimi cinquanta anni è stata oggetto di viaggi continui per esposizioni varie, per restauri scientifici e cure manutentive. Milano, Roma, Palermo sono state le tappe di un continuo girovagare al quale adesso, con aspro e diffuso dissenso, si vorrebbe aggiungere Rovereto. Ci stiamo riferendo a una tela immensa (di oltre 12 m2, grande quanto un vano abitativo) costretta a viaggiare come fosse una cesta di limoni, in casse e controcasse grandi mt. 5.00×4.00, poste di traverso all’interno di un tir verosimilmente sprovvisto di climatizzazione adeguata. Il tutto per affrontare migliaia di chilometri, su tracciati stradali di ogni genere, tra sobbalzi, vibrazioni e brusche variazioni di temperatura”.

“Purtroppo – prosegue la missiva – dei ripetuti trasporti è possibile scorgere il danno permanente a cui è stata condannata l’opera a causa di viaggi autorizzati finora con troppa superficialità e irresponsabilità. L’opera ha anche un altissimo valore devozionale per la Sicilia. Infatti la tela, come una reliquia, sostituisce le spoglie di Santa Lucia trafugate da quasi un millennio e oggi custodite a Venezia, senza che mai ci sia stato l’intento di restituirle alla città natale. Non si comprende perché con tanti dipinti del Merisi di minori dimensioni, collocati in sedi più vicine, si debba scegliere una tela monumentale, fragilissima, ubicata a millecinquecento chilometri di distanza”. I firmatari chiedono al Ministro Franceschini “di bloccare questo ennesimo rischioso trasloco del dipinto e di emanare, attraverso disposizioni governative, un decreto di inamovibilità”.

Al Ministro Lamorgese, essendo l’opera sotto la tutela del Fec (Fondo edifici di culto), “di attivare tutte le iniziative necessarie alla musealizzazione del dipinto nel suo luogo deputato, nella città di Siracusa, vietando ogni forma di spostamento e di prestito. Il rischio è alto e la Sicilia non può permettersi di perdere un capolavoro del Caravaggio”.

Il presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, che provocatoriamente ha firmato l’appello, ha detto: “Rinuncio al prestito. Faremo la mostra al Mart con un’altra opera di Caravaggio. Adesso mi aspetto che, oltre a finanziare il restauro, per cui il Mart avrebbe messo 350 mila euro, provvedano con urgenza, alla realizzazione della teca che ripari l’opera dall’umidità del posto in cui si trova adesso, la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, che è la principale causa del suo grave deterioramento”.

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