Il trasporto pubblico riparte dall’elettrico, ma ci sono ancora tanti guai da risolvere - QdS

Il trasporto pubblico riparte dall’elettrico, ma ci sono ancora tanti guai da risolvere

Lina Bruno

Il trasporto pubblico riparte dall’elettrico, ma ci sono ancora tanti guai da risolvere

martedì 04 Giugno 2019

Consegnati i 16 nuovi bus a basso impatto ambientale che circoleranno per le strade cittadine. Un punto sulla situazione dell’Atm, società che gestisce il servizio posta il liquidazione

MESSINA – “A breve la nomina dei liquidatori, in contemporanea la costituzione della nuova Spa che entro sei mesi dovrà avere tutte le autorizzazioni per poter svolgere attività di trasporto pubblico locale”. Lo ha assicurato il presidente di Atm Pippo Campagna, che alla vigilia della messa in circolazione dei nuovi bus elettrici ha rievocato il quadro economico dell’azienda destinata alla liquidazione, decisione determinata, come sottolineato, dalle insolvenze della passata gestione.

Atm inoltre non ha ancora il contratto integrativo con il Comune, ma c’è una bozza approvata dalla Giunta su cui sta lavorando il Dipartimento prima dell’esame in Aula. “In questi giorni – ha evidenziato Campagna – ci sono state notificate cartelle esattoriali per 14 milioni di euro per mancato pagamento di imposte varie fino al 2015 e ne aspettiamo altre. Ci siamo messi a posto con Inps e Inail, infatti abbiamo il Durc in regola avendo pagato le rate della rottamazione. Questa ulteriore tegola di 14 milioni più oneri collegati ci impedisce di ricevere dei pagamenti come quello di UniMe di 250 mila euro, che è stato girato direttamente allo Stato. Non possiamo contare sui flussi finanziari e quindi pianificare. Stiamo facendo transazioni con i creditori: con Enel il debito è di 3 milioni e 200 mila euro e lo abbatteremo del 25%, cosa importante in questo momento che paghiamo l’energia il 30% in più perché siamo in regime di salvaguardia”.

“Con la nuova flotta – ha aggiunto – si prevede un risparmio del 50% sull’alimentazione ma va fatto un piano di ammortamento e accantonare le somme per quando sarà necessario riparare o cambiare le batterie”.

Si va quindi verso una mobilità sostenibile e si comincia proprio dalla flotta dei 16 nuovi bus elettrici che il Comune ha acquistato con i 6 milioni 329 mila euro del Pon Metro 2014/2020 e che gradualmente sostituiranno i mezzi più datati. Procedura e gara per acquistare dalla Byd, azienda mondiale leader nel settore, i mezzi modello K7, sono state avviate dall’esecutivo retto da Renato Accorinti.

“L’azione – ha confermato il vice sindaco e assessore alla mobilità Salvatore Mondello – non è partita certamente da questa Amministrazione. Il nostro merito è avere colto la palla al balzo e avere finalizzato un’operazione che era già in corso. È essenziale una diffusione sempre più capillare degli autobus urbani a zero emissioni. Nel 2030 secondo l’Uitp (Unione internazionale del trasporto pubblico), gli autobus elettrici rappresenteranno la metà del mercato degli autobus urbani in Europa. Siamo ad un punto di partenza rispetto alla strategia complessiva: si sta ragionando sul Pgtu con la prima bozza quasi pronta e stiamo lavorando al piano urbano di mobilità sostenibile, strumenti fondamentali per accedere ad altri finanziamenti”.

L’inaugurazione dei nuovi bus è stata fatta da Comune, Atm e Byd, con un grande evento le cui immagini saranno utilizzate dal gruppo industriale al congresso di Stoccolma. “I bus elettrici – ha affermato Campagna – sono una scelta positiva, ma per le necessità legate alla conformazione della città e all’organizzazione con lo shuttle è mia personale opinione che su 16 bisognava acquistarne almeno 6 di 12 metri invece che tutti da 8,7metri”.

Ma la sostenibilità dipende da una gestione della viabilità che consenta ai mezzi pubblici di circolare senza ostacoli. “Dobbiamo capire – ha sottolineato ancora il presidente di Atm – se gli autobus hanno corsie preferenziali oppure no, se in aree come Minissale si può circolare o essere bloccati dalle file che non consentono il rispetto degli orari. Su questo è necessario un confronto con l’Amministrazione”.

Mondello ha ammesso le tante criticità con cui si deve fare ancora i conti a quasi un anno dall’insediamento. “Non abbuiamo la bacchetta magica – ha detto – la città ha una conformazione complicata e i cattivi comportamenti dei cittadini non aiutano. Sarebbe tutto più semplice se avessimo più vigili, ma l’organico di cui disponiamo è esiguo. È previsto un incremento di 25 unità con il decreto sicurezza che ci aiuterà, anche se solo a tempo determinato”.

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