L’Iacp di Messina punta con forza sugli investimenti - QdS

L’Iacp di Messina punta con forza sugli investimenti

Lina Bruno

L’Iacp di Messina punta con forza sugli investimenti

venerdì 31 Gennaio 2020

Il Governo Musumeci ha già annunciato l’intenzione di riformare gli Istituti autonomi case popolari. Nuovi alloggi a Villafranca Tirrena e recupero di palazzine a Saponara e San Giovannello

MESSINA – Cosa ne sarà degli Istituti autonomi case popolari? Il percorso di riforma è stato avviato, ma le prese di posizione già emerse preannunciano che non sarà facile, per il Governo regionale, varare la legge, almeno in tempi brevi.

Tra gli Enti siciliani, quello messinese sembra essere il meno problematico, almeno dal punto di vista debitorio, ma è chiaro che un riordino normativo è considerato ormai necessario anche a livello periferico. Ci sono questioni come le procedure d’assegnazione, la gestione e la manutenzione del patrimonio, le questioni condominiali e la vendita degli alloggi che vengono disciplinati in modo poco disorganico. Il punto più controverso, avversato in modo particolare dai dirigenti degli istituti, è la creazione di un’agenzia unica (Agenzia regionale per la casa e l’abitare sociale), che farebbe perdere autonomia e potere gestionale.

“Un’ipotesi di accentramento – commenta Leonardo Santoro, commissario straordinario dell’Iacp di Messina – comporterebbe un riallineamento dei bilanci, per cui gli Enti virtuosi che hanno i conti in attivo o in pari verrebbero equiparati a quelli che invece hanno un forte stato debitorio, come Catania e Palermo. Nel momento in cui tutto viene accorpato in un’unica agenzia viene riunificato anche il patrimonio e quindi enti in disavanzo porterebbero il nuovo organismo in rosso e aggredito dai creditori”.

“Questo istituto – ha aggiunto – che ha circa settemila immobili, non ha criticità. Il fatto di avere chiuso le attività di risanamento della città rende l’Ente messinese più snello per potere operare a livello istituzionale in tutta la provincia, accedere a una serie di fondi nazionali e regionali e programmare”.

Il Comune di Messina ha infatti la sua Agenzia per il risanamento, ArisMe, con cui l’Iacp sta completando la procedura di passaggio delle aree da gestire. “I bilanci consuntivi approvati – spiega Santoro – arrivano al 2017. Manca il 2018, ma ce ne stiamo occupando e anche le morosità sono limitate. Ci stiamo muovendo proprio per nuovi investimenti, con nuove realizzazioni tra cui gli alloggi a Villafranca Tirrena con fondi europei. Un ulteriore intervento è previsto a Saponara per il recupero delle palazzine rimaste incompiute e con lo stesso sistema si sta completando San Giovanello. È in corso anche un monitoraggio sul territorio da parte degli uffici, per verificare nuove esigenze di edilizia economica e popolare”.

Altro punto controverso è la previsione della trasformazione della natura giuridica degli Enti da non economici ad economici, che secondo alcuni ne svilirebbe la funzione istituzionale, volta alla salvaguardia delle fasce più deboli e non al profitto. Anche la natura giuridica del contratto di lavoro degli Enti passerebbe da pubblicistica a privatistica.

Tutte questioni che stanno facendo mobilitare Rsu e dipendenti, che chiedono la conferma come Ente non economico e l’applicazione del Ccnl regionale o la previsione di una norma di salvaguardia che favorisca la mobilità in altri enti della Regione.

I problemi organizzativi, in ogni caso, sono comuni a tutti gli Iacp. “I quadri dirigenziali – spiega Santoro – adesso sono al completo, con un’unità proveniente da altro Istituto e due dal Comune di Messina. Per sopperire alla carenza di altre figure abbiamo fatto un bando di mobilità per 13 posti, sei tecnici e sette amministrativi. Dopo l’atto d’interpello farò scattare i concorsi e aumentare così la capacità di progettazione. Abbiamo integrato le figure tecniche con i due trasferimenti da Salina e Lipari e qualifiche più basse le abbiamo chieste al Cpi. Entro febbraio conto di completare la pianta organica”.

L’acquisizione dell’ex hotel Riviera è un altro progetto su cui Santoro si mostra fiducioso. “Dopo un parere di congruità, l’assessorato alle Infrastrutture ci deve fornire due finanziamenti, uno per autorizzare l’acquisto l’altro per ristrutturare. Le finalità sono quelle istituzionali: mini alloggi, parcheggi e un primo piano per servizi sociali. La settimana prossima incontrerò i funzionari del Dipartimento per discutere della questione”.

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