“In Sicilia no a passaporto, ma App regionale facoltativa” - QdS

“In Sicilia no a passaporto, ma App regionale facoltativa”

Raffaella Pessina

“In Sicilia no a passaporto, ma App regionale facoltativa”

lunedì 01 Giugno 2020

Fase 2, con ‘Sicilia sicura’ turista in contatto con la sanità dell’Isola. Sarà operativa dal 5 giugno. Musumeci ottimista: “Vacanze si svolgeranno in clima di relax ma occorre rispettare le regole”

Il governo Musumeci sta mettendo a punto un protocollo di sicurezza, sotto il coordinamento di Guido Bertolaso per essere operativi già dal prossimo 5 giugno, in modo da poter cominciare ad accogliere in sicurezza i turisti che vorranno passare le proprie vacanze in Sicilia. Il presidente ha spiegato che già il 3 mattina incontrerà tutti i settori interessati, compresi i responsabili degli aeroporti e dei porti. Il 5 giugno dovrebbe essere operativa l’applicazione che si chiamerà “Sicilia Sicura” per chi arriverà nell’Isola.

“Sarà facoltativa – ha detto il governatore Musumeci – e permetterà a chi arriva nell’Isola di poter essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica in caso di bisogno. Non ci saranno limitazioni negli ingressi – ha tenuto a precisare il presidente della Regione – soltanto i controlli col termoscanner previsti agli arrivi a scali e stazioni”.
“Tutti coloro che vanno in giro devono rispettare le regole, perché non è gioco, abbiamo pianto migliaia di persone e ci troviamo ancora in un contesto di massima attenzione – ha aggiunto il governatore – Tutti abbiamo l’obbligo di rispettare le norme, poi l’esuberanza giovanile può essere capita e compresa, ma io sono convinto che passeremo le vacanze con cautela, ma in un clima di relax”.
“Per entrare in Sicilia – ha spiegato ancora Musumeci – basterà un documento, non ci saranno test aggiuntivi rispetto all’attuale uso del termoscanner. E chi arriva, se vuole, in maniera assolutamente facoltativa, può accedere all’app ‘Sicilia Sicura’ con la quale restare in contatto durante tutto il suo soggiorno nell’Isola con il nostro sistema sanitario regionale. Se il turista vuole sentirsi accompagnato durante la sua presenza, per sé o col pediatra per il figlio, può benissimo farlo perché in ognuna delle nove province della Sicilia stiamo istituendo l’Unità sanitaria turistica: un sistema di contatto immediato per chi dovesse avere bisogno, per qualunque ragione, di assistenza sanitaria al di là di quella ordinariamente offerta”.

Musumeci ha sottolineato che sarà “come prima del Covid-19, ma con la differenza che adesso il sistema sanitario ha disposto dei presidi che in età ‘pre-Coronavirus’ non c’erano – ed ha cercato di spegnere le polemiche nate negli ultimi giorni causate dalle richieste di massima cautela per entrare in Sicilia – Noi abbiamo sempre parlato di protocollo di sicurezza perché riteniamo che sia giusto che il villeggiante sappia che, se vuole, può essere accompagnato dal nostro sistema sanitario”. L’applicazione che i villegggianti potranno scaricare è stata messa a punto assieme agli operatori turistici ed il Dipartimento del Turismo. Musumeci si è detto preoccupato per l’economia isolana che rischia il collasso. “Dobbiamo avere la ragionevolezza di mettere assieme il cervello e il cuore – ha detto – quindi la ragione e quello che desideriamo. Purtroppo non sempre i desideri diventano diritti, ma abbiamo il dovere di rimettere in moto il turismo in una regione che il New York Time dice di essere una delle sette mete preferite al mondo per chi viaggia”.

Raffaella Pessina

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