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In Sicilia una startup su tre sceglie di “nascere” online

redazione

In Sicilia una startup su tre sceglie di “nascere” online

mercoledì 26 Febbraio 2020

Rapporto trimestrale del Mise: al 31 dicembre 2019 in tutto il Paese costituite quasi 2.800 imprese innovative. In valore assoluto è la Lombardia la regione con più realtà attivate sul web (745), oltre un quarto del totale nazionale

ROMA – Al 31 dicembre 2019 sono 2.769 le startup innovative avviate grazie a una modalità di costituzione digitale e gratuita, una crescita di 193 unità rispetto al dato registrato alla passata rilevazione (fine settembre 2019). È quanto emerge dalla 14esima edizione del Rapporto trimestrale di monitoraggio pubblicato dal Mise, in collaborazione con Unioncamere e InfoCamere.

Grazie a questa misura, operativa a partire dal luglio del 2016, gli imprenditori innovativi italiani possono costituire la propria startup secondo una modalità interamente digitalizzata, con il supporto tecnico della propria Camera di Commercio (Cciaa) o in totale autonomia.

L’esenzione dall’atto notarile consente un risparmio medio sui costi d’avvio stimato in circa 2mila euro. Oltre a descrivere la distribuzione territoriale del fenomeno, il Rapporto si concentra su due aspetti di particolare interesse: il tasso d’adozione della modalità online sul totale delle imprese di nuova costituzione, e la durata media delle pratiche.

Guardando al tasso d’adozione, la modalità online è stata scelta da poco meno di 4 startup su 10 costituite in Italia nell’ultimo anno, in lieve ribasso nel quarto trimestre 2019 (39,8%, rispetto al 36,4% degli ultimi 12 mesi). Tuttavia, la variabilità territoriale è molto elevata, con notevoli scostamenti rispetto al dato nazionale. Paradigmatico il caso della Basilicata, in cui più del 50% delle startup innovative ha optato per la modalità online. Compaiono invece nella parte bassa della graduatoria Piemonte, Umbria, Emilia-Romagna e Marche. La Sicilia si trova a metà classifica con 31 imprese innovative costituite online, il 29% sul totale delle nuove startup costituite negli ultimi dodici mesi.

In valore assoluto, la prima regione per utilizzo della modalità digitale rimane la Lombardia, che consolida la sua posizione di vertice con 745 startup costituite online, oltre un quarto del totale nazionale (27,5%). In seconda e terza posizione si collocano il Veneto, con 302 (11,1%), e il Lazio, con 260 (11%). Altre regioni in cui la nuova procedura è stata utilizzata da almeno 100 startup sono Campania (205 startup), Emilia-Romagna (148), Sicilia (141), Toscana Puglia e Piemonte (tutte e tre con 117 startup).
D’altro canto, la nuova modalità risulta ancora sotto-utilizzata in alcune regioni che pur vantano una significativa presenza di nuove imprese innovative. Caso più evidente è quello dell’Emilia-Romagna, che ospita l’8,6% delle startup innovative ma solo il 5,5% di quelle costituite online. Passando al livello provinciale, Milano si conferma l’area più fertile per la creazione di startup innovative tramite la nuova modalità con 456 imprese avviate online (16,8% del totale nazionale). In seconda posizione c’è Roma (260, 9,6%). A grande distanza completano la top-5 Padova, con 92, Verona, con 81, e Bergamo, con 75. Nel complesso, sono state costituite startup online in 103 province. Anche in questo caso, alcuni territori molto popolosi risultano sottorappresentati: Torino è un caso emblematico, in quanto quarta provincia in Italia per popolazione di startup innovative (376), ma con solo 40 imprese create online.

La durata delle pratiche è un altro indicatore per cui si riscontrano variazioni significative a livello territoriale. Si tratta del tempo medio d’attesa tra la costituzione e l’iscrizione dell’azienda nella sezione speciale del registro delle imprese dedicata alle startup innovative, fase che richiede una verifica dei requisiti da parte della Cciaa competente.

In media una startup innovativa costituita online attende 33,9 giorni per ottenere l’iscrizione nella sezione speciale, mentre nell’ultimo anno i tempi di attesa medi si sono ridotti a 22,6 giorni.


L’approfondimento
Perché conviene costituirla online

Gli aspetti più innovativi e vantaggiosi della nuova modalità sono:

– La sua gratuità: al netto delle imposte di registrazione fiscale dell’atto e dell’imposta di bollo, non sono previsti costi specifici legati alla creazione della nuova impresa, con un considerevole risparmio per gli imprenditori;

– Il carattere di disintermediazione tipico del processo: non è necessaria la presenza di una figura che verifichi l’identità dei sottoscrittori dell’atto, già assicurata dall’obbligo di utilizzo della firma digitale, e l’imprenditore viene responsabilizzato sulle scelte strategiche da prendere in fase di costituzione;

– La possibilità per i contraenti di redigere e sottoscrivere l’atto costitutivo e lo statuto online mediante una piattaforma web dedicata, anche attraverso salvataggi successivi;

– Il ricorso a un modello standard di atto costitutivo e di statuto, introdotto dal Decreto citato, che consente rapidità di compilazione e certezza del diritto ma, allo stesso tempo, risulta personalizzabile da parte dell’imprenditore;

– Il formato elettronico elaborabile Xml dell’atto, che consente di garantire fedelmente la conformità al modello standard, di eseguire una serie di controlli automatici sui dati compilati e di arricchire di nuove informazioni strutturate il Registro delle Imprese;

– La volontarietà: gli imprenditori possono scegliere liberamente tra la procedura ordinaria mediante atto pubblico e la nuova modalità e, all’interno di questa, se ricorrere o meno ai servizi di accompagnamento forniti presso la Camera di Commercio ai sensi dell’art. 25 del Cad.

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