Inciviltà a Catania più difficile da spegnere degli incendi, Vigili del fuoco a lavoro in condizioni estreme - QdS

Inciviltà a Catania più difficile da spegnere degli incendi, Vigili del fuoco a lavoro in condizioni estreme

Melania Tanteri

Inciviltà a Catania più difficile da spegnere degli incendi, Vigili del fuoco a lavoro in condizioni estreme

martedì 03 Settembre 2019

Pochi uomini e mezzi in una città che è una “giungla”. Il sindacato scrive a Mattarella e al Papa

CATANIA – Il parcheggio selvaggio dei catanesi impedisce l’azione dei vigili del fuoco. È successo la settimana scorsa a Catania, precisamente in via San Nicolò al Borgo, dove un mezzo dei pompieri è rimasto bloccato, ritardando di molto l’intervento. Non è la prima volta che le cattive abitudini dei cittadini per quanto riguarda la sosta rischiano di compromettere la sicurezza, come evidenziato da Carmelo Barbagallo, sindacalista dell’Usb che in più di un’occasione ha chiesto la collaborazione della cittadinanza per garantire l’incolumità collettiva.

“Già nei giorni passati avevamo denunciato questa problematica che accomuna Catania, Paternò e tutto il territorio siciliano – spiega Barbagallo. Bloccare il soccorso tecnico urgente – aggiunge – mette a repentaglio non solo l’incolumità dei soccorritori, ma della popolazione”. Un disagio che si somma ai tanti che i vigili del fuoco etnei lamentano, costretti a turni estenuanti, in sedi di lavoro inadeguate e con mezzi che, in particolare in relazione alle richieste di intervento, risultano pochi e inadeguati.

Tanto da spingere Barbagallo, autore di numerose segnalazioni e appelli, pubblicati anche sulle pagine di questo giornale, a rivolgersi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Santo Padre, Papa Francesco, per evidenziare condizioni al limite. “Caro presidente Mattarella – scrive Carmelo Barbagallo – i vigili del fuoco, non hanno più bisogno di ricevere pacche sulle spalle, vogliono fatti concreti e non promesse. Siamo presenti ogni giorno, 24 ore su 24 – continua – e siamo pronti a intervenire per ogni emergenza e catastrofe. Come lei già saprà noi purtroppo non abbiamo nessuna copertura assicurativa, non abbiamo nessun riconoscimento delle malattie professionali e, spesso e volentieri, siamo costretti a pagare le spese sanitarie di tasca nostra. Nonostante il nostro spirito di abnegazione, che ci viene più volte riconosciuto, siamo, dopo il primo risalto mediatico, totalmente abbandonati a noi stessi”.

Non va meglio con gli stipendi, “siamo meno pagati rispetto agli altri corpi dello Stato”, continua il sindacalista prima di sottolineare le condizioni fatiscenti delle attrezzature e dei mezzi, vetusti e malandati. “L’Italia è un territorio ad alto rischio, sismico, ambientale ecc – conclude Barbagallo: serve investire sui Vigili del fuoco. Le nostre parole auspichiamo siano ascoltate. Mai più di oggi la sfiducia del corpo più amato dagli italiani è così alta”.

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